VENEZIA – Il 25 marzo 2023 riapre la Quadreria del Palazzo Ducale a Venezia, dopo un attento e sofisticato intervento di valorizzazione e riallestimento, condotto dalla Fondazione Musei Civici di Venezia con la collaborazione e il supporto di Venice International Foundation.
Il riallestimento secondo tradizione
Ad essere coinvolte nell’intervento, a cura di Pier Luigi Pizzi, sono state la Sala della Quarantia Criminale, la Sala dei Cuoi e quella del Magistrato alle Leggi, riallestite secondo una tradizione che risale ai primi decenni del ‘600, quando all’interno del Palazzo si vollero esposte, accanto ai dipinti “istituzionali, opere da “cavalletto” provenienti da illustri collezioni private. Come nel caso delle opere di origine fiamminga, estranee quindi alla tradizione pittorica veneziana, ma presto diventate presenze fisse negli ambienti del Palazzo.
Spiega Chiara Squarcina Responsabile della sede museale: “In omaggio a quella secolare tradizione, si è deciso di dedicare la Sala dei Cuoi all’esposizione di opere fiamminghe, tra le quali l’unica superstite di quelle offerte alla pubblica fruizione in Palazzo a partire dal 1615: quell’Inferno già attribuito al Civetta (Henry Met de Bles) e oggi più opportunamente ricondotto ad anonimo seguace di Bosch o il Cristo deriso di Quentin Metsys. Esempi delle relazioni culturali della Serenissima con il resto d’Europa.”
A Palazzo Ducale Bellini, Tiziano e Tiepolo, maestri sommi dell’arte veneziana
Sono esposti nelle altre sale i capolavori dei grandi maestri dell’arte veneziana, come Bellini, Tiziano e Tiepolo.
Tra le opere esposte: Venezia riceve da Nettuno i doni del mare di Giambattista Tiepolo, la Pietà di Giovanni Bellini e la Madonna con Bambino e due angeli di Tiziano, nonché il Leone marciano andante di Carpaccio, che sarà possibile ammirare all’interno di questi spazi dopo la conclusione della mostra antologica di Palazzo Ducale.
Le tele e tavole concesse in deposito a lungo termine a Palazzo Ducale
La Quadreria accoglie anche un nucleo di pregevoli tele e tavole concesse in deposito a lungo termine da una collezione privata.
Tra i dipinti, Ritratto di dama con figlia (Doppio ritratto, già collezione Barbarigo) di Tiziano, L’angelo annuncia il martirio a Santa Caterina di Alessandria, di Jacopo Tintoretto (un tempo nella chiesetta di San Geminiano in piazza San Marco e più recentemente in collezione David Bowie) e la Maria Maddalena in estasi di Artemisia Gentileschi, oltre ad opere di Giovanni Cariani, Anthony van Dyck e Maerten de Vos.
L’apertura di un itinerario segreto
Mariacristina Gribaudi, Presidente di Fondazione MUVE, nel ringraziare la Venice International Foundation come esempio di mecenatismo culturale di cui i Musei Civici di Venezia beneficiano, ricorda l’imperdibile mostra su Carpaccio e annuncia l’apertura – tra poche settimane – di un nuovo Itinerario Segreto, alla scoperta di luoghi in origine inaccessibili al pubblico.
La Presidente anticipa anche che, “dopo Artemisia Gentileschi, la Sala della Quarantia Civil Vecchia accoglierà nel corso dell’anno nuovi Ospiti a Palazzo: opere, provenienti dalle ricche collezioni d’arte della Fondazione Musei Civici di Venezia e non sempre fruibili da parte del pubblico, a cui si alterneranno altre, altrettanto importanti, provenienti da prestigiose collezioni private”.
Il risultato – ha dichiarato il Presidente di VIF, l’architetto Luca Bombassei – è straordinario perché si è fondato sul valore umano, quel motore immateriale che permette di fissare obiettivi e poi raggiungerli, reagire alle difficoltà, innovare nella tecnica e nei metodi. Ho sempre pensato che l’arte sia come una macchina del tempo che apre una porta sui momenti cruciali della storia, aiutando le nuove generazioni a comprendere il presente. Con la riapertura della Quadreria, Venice Foundation e tutti i suoi soci permettono di far ricominciare questo viaggio meraviglioso”.
“I lavori, già in corso – afferma il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – consentiranno di disporre di una banca dati ragionata sullo stato di conservazione delle superfici ispezionate che potrà funzionare come elemento di ingresso per la progettazione e programmazione degli interventi di restauro. Bassorilievi, pietre d’istria, marmi provenienti dalle più diverse cave in relazione al loro colore, fregi che impreziosiscono quello straordinario scrigno di arte, storia e mito che è il Palazzo dei Dogi, antica sede del potere della Serenissima che abbiamo il dovere di conservare in tutta la sua magneficienza.”
Vademecum
Palazzo Ducale
San Marco 1
30124 Venezia
Tel. +39 041 2715911
palazzoducale.visitmuve.it