FIRENZE – E’ stato il curatore della mostra sul Codice Leicester, Paolo Galluzzi, ad annunciare il ritrovamento, dagli archivi della Commissione Vinciana, ora custoditi al museo Galileo della Scienza a Firenze, di oltre 7000 lastre fotografiche in vetro dei manoscritti di Leonardo, realizzate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
“Si tratta di una scoperta di grandissima importanza, – ha spiegato Gallozzi – sia per la storia della fotografia che per gli studi dedicati al genio di Vinci. Queste lastre, infatti, effettuate oltre un secolo fa, offrono importanti informazioni sui cambiamenti dello stato di conservazione dei codici da lui scritti, incluso il Codice Leicester, avvenuti nel lasso di tempo trascorso dalla loro realizzazione ad oggi”.
Nel frattempo è già stata avviata una ricognizione sulle lastre, mentre è in fase avanzata l’acquisizione digitale dei documenti. Le loro riproduzioni ad altissima definizione saranno messe a disposizione degli studiosi su internet, “divenendo strumenti fondamentali della ricerca su Leonardo”, ha aggiunto Galluzzi.
In occasione della mostra “L’acqua microscopio della Natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci”, aperta al pubblico dal 30 ottobre, sono previste anche una serie di iniziative ed ulteriori esposizioni dedicate al grande artista e scienziato.
In particolare, a Vinci verrà esposta la tavola che rappresenta il primo paesaggio dipinto da Leonardo, opera contesa tra tra Toscana e Umbria, in quanto è ancora in corso il dibattito se rappresenti uno scorcio dei colli del Valdarno oppure una veduta di terre umbre.
Altra interessante esposizione è quella della tavola Doria, raffigurante la parte centrale del capolavoro murale andato perduto, la Battaglia di Anghiari, realizzata nel ‘500 da un autore ignoto, che fino a gennaio è in mostra a Poppi, poi si sposterà proprio ad Anghiari.
Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ha quindi invitato a non andare a vedere il solo codice Leicester agli Uffizi, “ma anche a dedicare un po’ di tempo il prossimo anno a queste ulteriori esposizioni che porteremo fuori Firenze”.