TORINO – Patrizia Asproni, Presidente della Fondazione Torino Musei, ha annunciato le sue dimissioni al culmine delle polemiche scatenate nei giorni scorsi in relazione alla mostra di Manet, che si sarebbe dovuta tenere il prossimo autunno nel capoluogo piemontese.
La notizia si apprende da una intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, dove la stessa Asproni dichiara, riguardo le esternazione della sindaca: “Non è lei che mi caccia, non potrebbe neppure farlo. Sono io che mi dimetto. Tolgo il disturbo. È un problema di mancato rispetto, delle competenze e del lavoro svolto. E ormai anche di profonda sfiducia in questa amministrazione”. Asproni precisa ancora: “Il caso Manet non esiste. Nonostante le mie incessanti richieste, non ho mai avuto un contatto diretto con la sindaca. Il problema è politico. La sindaca e i suoi collaboratori hanno affermato più volte il loro no alle cosiddette mostre blockbuster. E poi mi viene rimproverato, e in che maniera, di non fare una mostra blockbuster. Molto irrazionale. La reazione della sindaca risponde più alla tutela della sua immagine che non a quella della città”.
Salta quindi anche il faccia a faccia tra la presidente della Fondazione e la sindaca, che si sarebbe dovuto tenere proprio oggi.
La scorsa settimana, ricordiamo, in Consiglio comunale Appendino, intervenendo in Sala Rossa proprio sul rischio di mancata realizzazione a Torino nel 2017 della mostra di Manet, aveva confermato l’impegno dell’amministrazione a verificare le condizioni per realizzare la rassegna, ma aveva anche fatto sapere che con c’erano più le condizioni per lavorare con Asproni.
La reazione di Asproni non si è dunque fatta attendere. E per quanto concerne la sua opinione sulla politica culturale della nuova amministrazione, Asproni sottolinea ancora: “Non vedo un orientamento chiaro. Solo una pesante ingerenza su un ente autonomo. Il Comune sostiene di volere dare in prima persona le linee guida ai Musei. Peraltro mi sembra una intenzione dispendiosa”.
Nel pomeriggio intanto è arrivata la replica della sindaca Appendino che su Facebook scrive: “Su questa sedia questa mattina alle 12 doveva essere seduta Patrizia Asproni, la ex-direttrice della Fondazione Torino Musei. Non è venuta, e della sua defezione ho saputo soltanto ieri sera attraverso un’anticipazione del Corriere della Sera. […] E la Asproni aveva notizie importanti da darmi? Certo che le aveva. Dico così perché qualche giorno fa ho ricevuto una lettera proprio da Massimo Vitta Zelman, Presidente di Skira editore, la società che si sarebbe occupata di curare la mostra di Manet, con il quale mi incontrerò mercoledì. Nella lettera viene riferito che per il progetto Manet “non sussistevano a Torino i tempi, gli spazi e le condizioni che permettessero la realizzazione della mostra, tanto che l’iniziativa, peraltro ampiamente modificata rispetto all’idea primigenia, è stata destinata, in pieno accordo con il Museo d’Orsay, ad altra collocazione”. E il Presidente ci ha tenuto a ribadire “che non esiste alcuna preclusione di Skira alla continuazione del rapporto di collaborazione con l’amministrazione della Città di Torino“.
Nessuna novità dunque, la mostra di Manet non è stata calendarizzata a Torino. Delle due l’una: o l’ex-direttrice Asproni non ne era a conoscenza – il che farebbe sorgere dubbi sulle relazioni intrattenute con attori fondamentali per la Fondazione Torino Musei – oppure lo sapeva e non ha riferito nulla all’amministrazione. In entrambi i casi, per quanto mi riguarda, la fiducia necessaria a una proficua collaborazione nell’interesse della Città è irrimediabilmente incrinata e a tal proposito il Consiglio Comunale si esprimerà a breve”. […] “Spero di mettere oggi un punto a questa situazione e di tornare finalmente a parlare dei progetti culturali che, tutti insieme, svilupperemo per Torino” – conclude Appendino.