SIENA – E’ quasi terminata la prima fase dell’intervento di restauro della Croce dipinta realizzata da Ambrogio Lorenzetti, negli anni Trenta del Trecento, per la Chiesa di San Niccolò al Carmine a Siena.
Il restauro è stato coordinato dalla Direzione regionale Musei della Toscana, ed è stato reso possibile grazie a una donazione della Fondazione Friends of Florence.
L’opera con questo intervento,a cura di Muriel Vervat, ha recuperato la brillantezza sia della foglia d’oro che della foglia d’argento, sia del rosso che scorre sul corpo del Cristo.
La Croce, in uno stato conservazione problematico, aveva già subito un restauro curato dall’Istituto Centrale del Restauro di Roma fra il 1953-56, quando ne era direttore Cesare Brandi. L’intervento degli anni Cinquanta mise in evidenza le parti originali, grazie alla rimozione delle ridipinture successive, che vennero sostituite da campiture neutre in sottolivello. Quel restauro, allineato alle teorie conservative del tempo, in gran parte valide ancora oggi, ha reso tuttavia la lettura dell’opera molto frammentaria. L’obiettivo del restauro attuale è il recupero della materia originale, che sarà però seguito dalla reintegrazione cromatica delle lacune, finalizzata a una lettura unitaria e più godibile dell’opera.
A precedere l’intervento di restauro vero e proprio una serie di indagini diagnostiche eseguite dal Cnr, tra le quali il prelievo di cinque microcampioni di colore per analizzare la materia originale, dai quali sono derivate suggestive risposte ai quesiti sulla tecnica esecutiva.
La pulitura degli anni Cinquanta si concentrò prevalentemente sulla figura del Cristo. Sono però rimaste fino ad oggi sull’opera numerose tracce di vernice a olio giallo ocra, utilizzata in interventi ancora precedenti, volte a coprire le cadute della foglia metallica e a evocare l’oro del fondo e delle cornici perimetrali del dipinto. Inoltre, la vernice protettiva trasparente di origine naturale stesa su tutta la tavola dopo l’intervento di restauro dell’Icr col tempo si è ingiallita.
La restauratrice Muriel Vervat sta attualmente terminando la fase di pulitura e di rimozione delle vernici, facendo tesoro degli importanti risultati delle indagini diagnostiche, supporto fondamentale per l’impostazione della metodologia del lavoro e per gli interventi successivi di stuccatura e di reintegrazione pittorica.
“Siamo onorati di sostenere il restauro della Croce dipinta di Ambrogio Lorenzetti. – Commenta Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence – Un’opera importante per la Pinacoteca di Siena e per la storia dell’arte italiana, che ci consente di perseguire con ancora più forza la nostra missione. La nostra fondazione infatti non opera soltanto a Firenze, ma in tutta la Toscana, e Siena, meta di tanti programmi di studio per i benefattori di Friends of Florence, è un luogo che sta particolarmente a cuore alla nostra organizzazione e ai suoi donatori. Grazie all’eccellenza di tutti coloro che sono coinvolti nel progetto e alla disponibilità della Direzione regionale Musei della Toscana e alla Pinacoteca di Siena, che ringrazio, non solo riconsegneremo al mondo quest’opera, rendendola più leggibile, ma potremo approfondire lo studio sulla tecnica e la maestria di Ambrogio Lorenzetti”.
“Il restauro del crocifisso è un intervento di estrema importanza – spiegano il direttore regionale Musei della Toscana, Stefano Casciu, ed Elena Rossoni, direttrice della Pinacoteca nazionale di Siena – perché l’opera ritornerà ad affiancarsi, con una nuova leggibilità, alle altre importanti tavole dei Lorenzetti presenti nella collezione della Pinacoteca, rendendo il museo un punto di riferimento ancora più importante per la fruizione e la comprensione delle opere del Medioevo senese. Siamo certi che i visitatori, che già hanno avuto modo di ammirare il Crocifisso in Pinacoteca o nella mostra monografica dedicata ad Ambrogio nel 2018, o che lo vedranno per la prima volta, sapranno apprezzare questo intervento realizzato con estrema cura e scientificità grazie al sostegno di Friends of Florence”.