ROMA – Anche il Ministero per i beni e le attività culturali interviene nella querelle sulla costruzione di un MC Donald’s all’interno dell’area archeologica di Caracalla, annullando, in autotutela, la procedura autorizzativa per la costruzione di un fast food all’interno dell’area.
E’ l’ultimo atto che si aggiunge, grazie alla nota del MIBAC, alla ormai tortuosa vicenda della costruzione di un grande Mc Donald’s nei pressi delle Mura Aureliane, con vista Terme di Caracalla. Il Fast food dovrebbe essere realizzato in un vivaio nelle vicinanze dell’area archeologica, in un lotto di circa 35mila mq di proprietà di Eurogarden, che si estende lungo la Cristoforo Colombo.
Come riporta il quotidiano La Repubblica – “Il ristorante vero e proprio occuperà 800 mq, con area Mc Drive, per ordinare direttamente dalla propria auto e l’immancabile Mc Café, per un totale di 250 posti a sedere tra area interna ed esterna. Sempre nell’area ristorazione 180mq diventeranno una serra indoor (‘per mantenere forte il legame con il vivaio’, puntualizza Mc Donald’s)”. Previsto attorno al fast food anche un parco giochi per bambini.
La Sindaca di Roma, Virginia Raggi, in una lettera, aveva chiesto ufficialmente al Municipio I, guidato dalla dem Sabrina Alfonsi, “la sospensione del progetto esecutivo”. Oggi arriva anche il parere negativo del Ministero.
Il Campidoglio sostiene infatti di essere all’oscuro del progetto e Raggi sembra che intenda avviare un confronto con tutte le parti interessate e con i cittadini. Il Vice sindaco, Luca Bergamo, ha dichiarato: “Trasecolo leggendo che un fast food si aprirà entro l’anno all’interno di un vivaio storico, in un ambito di straordinario pregio storico-archeologico e paesaggistico, incluso nell’area riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità proprio per il suo pregio”. “L’iniziativa va scoraggiata – ha aggiunto Bergamo – La filosofia che la ispira, e gli effetti pratici che deriverebbero dalla sua realizzazione, mi paiono incompatibili con i principi che hanno portato al riconoscimento del centro storico di Roma come Patrimonio dell’Umanita’. Chiedo al Municipio competente, che ha in prima istanza la responsabilita’,a non rilasciare autorizzazioni in quell’ambito, di ascoltare con attenzione le motivazioni di chi lo ritiene fuori luogo”.
Per la Sindaca sarebbe quindi necessario “azzerare il progetto e ripartire dal dialogo con il territorio, valutando tutte le criticità e rischi che un piano del genere potrebbe generare in un sito molto delicato, vincolato dall’Unesco”.
Sulla questione è intervenuto anche il Codacons che annuncia fin d’ora ricorso al Tar del Lazio. In una nota dell’Associazione si legge: “Dopo il vergognoso caso del McDonald’s al Vaticano, ecco spuntare un nuovo fast food in pieno centro storico, davanti le Terme di Caracalla, che arrecherà enorme danno all’immagine della città, deturpando uno dei punti più belli di Roma”. “Il sindaco Virginia Raggi – continua la nota – anziché avviare un confronto sulla vicenda, farebbe bene ad imporsi e a bloccare totalmente il progetto, senza fornire alcuna possibilità di dialogo”.