FIRENZE – Grazie al finanziamento della società Rigoni di Asiago e Fondaco srl, sono state restaurate le sei lunette contenute nel lato est del Chiostro grande di Santa Maria Novella di Firenze. L’intervento rientra nel progetto Florence I Care, che dal 2011 il Comune di Firenze porta avanti con successo e che consiste nella ricerca di sponsor per finanziare interventi di restauro su beni culturali cittadini.
Il Chiostro Grande
Edificato dal 1340 al 1360, fa parte del convento di Santa Maria Novella ed è il più grande chiostro della città. Negli anni 1562-1592 l’architetto Giulio Parigi, su committenza di Eleonora da Toledo, moglie del Granduca Cosimo I, procedette alla decorazione ad affresco commissionando i lavori a vari artisti dell’epoca come Bernardino Poccetti, Santi di Tito, Ludovico Cigoli e Alessandro Allori. Nel secolo XVIII il Chiostro venne risistemato per quanto riguarda gli elementi lapidei e alcune lunette rimaste vuote vennero dipinte. Il ciclo di affreschi, che si dispiega in 52 lunette, è considerato uno degli esempi più rappresentativi della pittura della Controriforma per l’ampiezza, il programma iconografico e la chiarezza didascalica delle storie. E’ incentrato sulla vita di San Domenico e altri santi domenicani. Nelle campate angolari sono raffigurate scene della vita di Cristo.
Dal 1920 il Chiostro faceva parte della scuola Marescialli e Brigadieri Carabinieri ma recentemente, nel 2016, è passato a far parte del Museo di Santa Maria Novella.
L’alluvione di Firenze nel 1966 causò danni notevoli di conservazione alle pitture: per cercare di salvarle, queste sono state sottoposte al distacco dalla parete originaria, alla successiva riadesione ad un nuovo supporto e alla ricollocazione in loco. I tagli per la rimozione sono ancora visibili e tutte le scene sono abbastanza impoverite di materia a causa dell’operazione di strappo anche se è probabile che senza questo tipo di intervento le lunette sarebbero pervenute a noi in condizioni molto peggiori.
Il restauro delle lunette
L’intervento di restauro ha previsto il consolidamento della superficie pittorica, la pulitura dai depositi di sporco, inquinanti e materiali incoerenti, la rimozione delle vecchie stuccature e l’applicazione di nuove contro fessurazioni e cadute di intonaco.
I lavori, sotto la direzione dei servizi tecnici e belle arti di Palazzo Vecchio, sono stati eseguiti dal Consorzio Edile Restauratori Società Cooperativa a responsabilità limitata di Firenze. L’intervento è stato completato dal posizionamento di un nuovo impianto illuminotecnico realizzato da Enel X.
I commenti
“Oggi riportiamo all’antico splendore queste lunette del Chiostro Grande – ha detto l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – un lavoro certosino per il quale ringraziamo Rigoni di Asiago che ha creduto nel restauro e che assume ancora più valore in un momento così difficile e incerto per tutto il comparto culturale. Anche se i nostri musei sono in questo momento chiusi non cessiamo di lavorare per la loro cura e la loro tutela, in attesa di tornare ad accogliere di nuovo quanto prima e in sicurezza i visitatori”.
“Con questa iniziativa di Responsabilità Sociale d’Impresa – ha dichiarato Andrea Rigoni, Amministratore Delegato di Rigoni di Asiago – abbiamo continuato il viaggio ‘La natura nel cuore di …’ iniziato nel 2015 a Milano, per transitare poi a Venezia, Roma e Matera, all’insegna della bellezza e della valorizzazione dei beni storico-artistici. Spero che questa attenzione che abbiamo deciso di riversare sull’arte per valorizzare anche la nostra azienda – conclude Rigoni – possa essere da stimolo e creare interesse in altre realtà industriali. Viviamo ed operiamo in un Paese meraviglioso e quindi abbiamo il dovere di raccogliere la sfida e di assumerci le responsabilità per far sì che questo immenso patrimonio possa avere il futuro che merita”.
“Siamo molto contenti di aver portato a termine il quarto intervento a Firenze – ha affermato Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia – e di consolidare la collaborazione con il Comune. Desidero sottolineare la sensibilità, rinnovata con grande entusiasmo anche in un periodo così particolare, di Rigoni di Asiago, protagonista di un impegno serio ed importante che anno dopo anno sta costruendo un ”Grand Tour” sempre più apprezzato in favore dell’arte italiana. Per noi, che operiamo da sedici anni in questo settore e che abbiamo visto via via ampliarsi il rapporto arte – impresa è motivo di grande soddisfazione perché vuol dire che siamo sulla strada giusta”.
LUNETTE
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RITRATTI
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