TERNI – L’arte non si ferma nonostante la chiusura dei musei e i luoghi di cultura. E’ il caso di Terni, dove si è appena conclusa la prima residenza artistica in programma per l’edizione 2020 del Festival internazionale di arte contemporanea. Nato per rivitalizzare i gemellaggi fra le città di Paesi diversi e, in particolare, nel segno del gemellaggio esistente tra Italia e Francia, e del tema “Renaissance”, con il patrocinio dell’Ambasciata francese in Italia e dell’Institut Français Italia.
A Terni la residenza, che si è svolta dal 26 ottobre e il 6 novembre, ha visto protagonista l’artista francese Caroline Derveaux, che ha realizzato nella città umbra due murales: Naissance à Terni (in via Giotto) e Renaissance à Terni (in via dei Castelli, angolo Via del Tribunale).
L’artista ha dato nuova vita a due muri imbrattati e dimenticati, situati rispettivamente in un quartiere le cui vie sono dedicate agli artisti di ogni tempo, da Masaccio a Michelangelo, e a poca distanza dal conservatorio musicale intitolato a Giulio Briccialdi, flautista e compositore italiano del’Ottocento.
A raccontare il progetto delle Escape door ideate e realizzate da Caroline Derveaux, è Chiara Ronchini, direttore artistico del Festival, che spiega: “L’artista ha scelto tonalità calde, non solo per una coerenza con la realtà urbana circostante, ma anche perché, come lei stessa ha ripetuto più volte, “questi colori li ho scelti per abbracciarvi, per darvi affetto. ‘Renaissance’ è il tema di quest’anno, e la nostra rinascita risiede – molto più che simbolicamente – nella nascita del muro di via Giotto, in un luogo che, finalmente dopo anni, torna oggi a vivere grazie all’arte, e a incontrare sguardi, accogliere pensieri e desideri. Con GemellArte volevamo donare alla città e ai suoi abitanti una rinascita dei luoghi, ma soprattutto degli animi: posso dire, con immenso orgoglio e soddisfazione, che ci siamo riusciti”.
“I tempi sono difficili – spiega Caroline Derveaux – ma dobbiamo concentrarci e attingere al nostro ottimismo collettivo, ai valori culturali che ci permettono di resistere, di fuggire e di sognare. Quando sono arrivata a Terni ho conosciuto una moltitudine di persone incredibili, che si battono per una città più interessante, colorata e stimolante. Ho deciso, con il prezioso aiuto e le interviste di alcuni di loro, di realizzare un affresco che trasmetta positività, conforto e amore, nel quale troviamo elementi carismatici di Terni: come la chiesa di San Francesco, le architetture circostanti e alcune caratteristiche del torchio metallico, che ho scoperto con meraviglia durante i miei primi passi nella città”. È stata una sorpresa molto piacevole sentire così tanta benevolenza intorno al progetto. – Continua l’aritsta – Ogni persona si ferma, si complimenta con me, mi offre del cibo, creando uno scambio umano così vitale in questo mondo di oggi. Sono venuta a conoscenza della call e dello scambio offerto da Saint-Ouen con la città di Terni per caso, mentre camminavo, imboccando una strada che non avevo programmato di percorrere. Le cose belle accadono quando ti lasci sorprendere. Spero che anche lungo questa strada ci siano delle belle sorprese” – conclude.
“Nell’annus horribilis della pandemìa con i suoi sconquassi – ha affermato Andrea Giuli, vice sindaco e assessore alla Cultura – Turismo – Creatività del Comune di Terni – la seconda edizione di GemellArte si è ristretta inevitabilmente rispetto ai progetti della vigilia. Ma, se possibile, si è imposta come l’edizione del rilancio in cui le potenzialità dell’iniziativa si sono rivelate in tutta la loro forza, nonostante le non poche peripezie per condurla in porto”. “Adesso che il murale ternano ad opera di Caroline Derveaux è terminato, in una esplosione elegante e misurata di colori e di forme – ha detto ancora Giuli – è ancora più luminoso e sfidante il senso di Gemellarte. Il senso di una scommessa che dovrà essere proseguita con determinazione”.
“Coniugare street art e mondo giovanile è da sempre un mio desiderio e finalmente con il murale realizzato in via Giotto da Caroline Dervaux per GemellArte ci sono i primi risultati. Si rafforza, grazie a questo festival il gemellaggio esistente dal 1962 tra la città di Terni e quella di Saint Ouen. Si rafforza anche grazie ai giovani ed ai loro talenti”. – Ha dichiarato Elena Proietti, assessore ai Gemellaggi e alle Politiche per i giovani del Comune di Terni.
Nei prossimi giorni la seconda residenza in programma a Saint-Ouen avrà protagonista Ozmo, uno degli ‘street artist’ italiani più noti, recentemente salito alla ribalta delle cronache per la realizzazione di un murale dedicato a Willy Monteiro Duarte, il ventunenne ucciso la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro in provincia di Roma durante una rissa, grazie ad un progetto ideato da Vanity Fair in collaborazione con il sindaco di Paliano, città natale del giovane.
Nella città francese, l’artista italiano dipingerà un’opera ispirata a ‘Il cortegiano’, il ritratto che Raffaello Sanzio fece di Baldassare Castiglione, intellettuale di spicco del Rinascimento italiano, alla corte di Elisabetta Gonzaga a Urbino.
{igallery id=39|cid=2071|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0}