TORINO – Venti anni fa, nella notte tra l’11 e il 12 aprile del 1997, la Cappella della Sacra Sindone nel Duomo di Torino veniva disturtta da un terribile incendio. Oggi dopo un lungo e complesso lavoro si sta giungendo alle ultime fasi di restauro e, tra la fine del 2017 e gli inizi del 2018, si giungerà alla restituzione di questo gioiello di architettura barocca alla fruizione pubblica. La fase conclusiva dei lavori riguarda in particolare il rifacimento dei tetti, degli infissi, degli impianti di illuminazione e lo smontaggio della struttura di sostegno e dei ponteggi. In questi giorni, infatti, si stanno terminando i lavori di ricostruzione delle superfici interne e una nuova impresa subentrerà per occuparsi delle coperture e delle murature esterne.
La Commissione per il completamento del restauro e del recupero funzionale della Cappella della Sacra Sindone, composta da rappresentanze degli istituti del MiBACT – ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (segretariato regionale per il Piemonte, Musei Reali Torino, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino), insieme alla Curia e Diocesi di Torino, si occuperà del passaggio di testimone alla nuova impresa per le fasi finali.
Nell’arco di questi anni, ai lavori di indagine preliminare è seguita immediatamente la fase operativa. Il delicato e complesso lavoro preliminare, che ha portato all’intervento strutturale, è stato un lavoro poco visibile dall’esterno, ma fondamentale per la riuscita del restauro e il recupero totale dell’opera. Gli interventi messi in atto hanno restituito col tempo alla Cappella del Guarini la piena efficienza delle strutture portanti oltre all’immagine dell’architettura interna.
I lavori strutturali hanno portato alla sostituzione completa di numerosi elementi architettonici sui vari livelli della Cappella, sono stati inoltre eseguiti diversi lavori di consolidamento delle murature laterizie. Interventi tecnici complessi, lunghi e delicati, seguiti da molte decine di persone che finora hanno lavorato incessantemente alla rinascita di questa perla dell’architettura barocca.
Il costo totale del restauro ammonterà a circa 30 milioni di euro. Il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è intervenuto con 28 milioni di euro, la Compagnia di San Paolo con 2,7 milioni di euro, la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino con 150mila euro.
La Cappella della Sindone entrerà poi nel percorso di visita dei Musei Reali.
Gennaro Miccio, segretario regionale del MiBACT per il Piemonte, spiega: “Il processo di restauro è stata l’occasione per comprendere e approfondire il prezioso patrimonio artistico rappresentato da arredi, affreschi e decorazioni custodito all’interno della Cappella, anch’esso oggetto di recenti studi ed acquisizioni. Le attività di restauro e di recupero funzionale hanno richiesto un notevole impegno tecnico e scientifico, ma ora il traguardo finale è quanto mai prossimo e per il suo raggiungimento occorrerà necessariamente la consueta dedizione personale e professionale di tutte le componenti dei vari istituti del Ministero operanti a Torino (Segretariato regionale, Soprintendenze, Musei Reali), della Curia Arcivescovile, delle istituzioni locali e del costante quanto sensibile apporto delle realtà economiche e sociali del territorio, peraltro mai sino ad ora assenti all’appello”.
Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali Torino, ha invece dichiarato: “La riapertura della Cappella è una scommessa vinta grazie alla tenacia dei tanti – soprattutto i tecnici delle Soprintendenze – che non hanno mai ceduto di fronte alle enormi difficoltà che si sono presentate. Dopo la riapertura al pubblico, la Cappella della Sindone entrerà a far parte del percorso dei Musei Reali e tornerà ad essere, per la città intera, quel grande simbolo di arte e storia che dobbiamo alla mente di un architetto non convenzionale come Guarino Guarini, che ha esplorato il tema della luce e della cupola diafana come nessuno mai prima”.