FIRENZE – Dopo 75 anni torna a Palazzo Pitti il “Vaso di fiori” di Jan van Huysum. Si è infatti svolta il 19 luglio la cerimonia di restituzione dell’opera trafugata dai nazisti nel 1944. Il capolavoro è stato riconsegnato dal ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, a Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi. Hanno presenziato alla cerimonia il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, il ministro degli esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi e il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli.
“Grazie alla forza dell’arte oggi rendiamo giustizia alla storia e accogliamo il ‘Vaso di fiori’ di Jan van Huysum qui dopo 75 anni”. – Ha affermato Eike Schmidt aprendo la cerimonia.- Per Schmidt, il ritorno del dipinto è “un lieto fine di una lunga battaglia”, ma al tempo stesso rappresenta anche un “precedente” perché “c’è ancora tanta arte che manca dalla seconda guerra mondiale”. Per il direttore “la vera sfida ora è fare una moral suasion anche attraverso i governi esteri, affinché vengano restituite volontariamente tutte le opere d’arte che mancano”.
“Quella odierna è una giornata storica, vince la diplomazia culturale, che negli ultimi tempi con un’accelerazione è riuscita a raggiungere un grande traguardo” – ha dichiarato Bonisoli – “Abbiamo ottenuto un risultato importante, di cui sono particolarmente orgoglioso, che dimostra la bontà del lavoro avviato in questi mesi, mentre si conferma ancora una volta prezioso il lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale”. “Sono convinto – ha detto ancora Bonisoli – che tutelare il nostro patrimonio culturale significa, anche, condurre una lotta senza quartiere al mercato illegale delle opere d’arte, dall’altro che per riuscirci serve un lavoro di squadra”.
Il ministro ha anche lanciato un appello all’Europa per uniformare le normative e agevolare la restituzione delle opere d’arte tra gli Stati membri. ”C’è difformità fra le norme dei vari Stati – ha detto Bonisoli – anche se i principi sono condivisi da tutti. Ora siamo all’inizio di una nuova legislatura europea e questo potrebbe essere di uno dei temi a livello europeo. Serve limare e rendere coerenti questi dettagli che ci complicano la vita ogni giorno quando facciamo queste operazioni di restituzione”. “Oggi – ha concluso il ministro – scriviamo una nuova e importante pagina delle relazioni culturali tra due paesi fondatori dell’Unione Europea”.
“Questo è un giorno che fa sentire noi ministri come i protagonisti del film ‘Monument’s Man’, interpretato da George Clooney, come quegli uomini che salvarono le opere d’arte durante la seconda guerra mondiale”. – Ha commentato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi – “E’ una storia a lieto fine, frutto di un lavoro di squadra tra Germania e Italia”.
“Un museo senza opere è come un vaso senza fiori, involucro vuoto, privato della sua vera funzione”. – Ha detto il ministro il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas – “Insieme alle autorità italiane e agli Uffizi – ha proseguito il ministro – ci siamo impegnati per restituire l’opera, perché è qui che deve stare”. “Noi lavoriamo strettamente e a volte questa collaborazione funziona. Non c’è stata vendetta, ma grande una collaborazione tra Germani a Italia”.
Maas infine ha ringraziato i colleghi ministri italiani, i carabinieri del nucleo tutela del patrimonio artistico e la Procura di Firenze. In particolare ha ringraziato il direttore Schmidt “per il suo impegno ostinato per il rientro di questa opera, mi riferisco al quadro appeso nella galleria con la scritta wanted” – la clamorosa protesta che lo scorso gennaio ha riportato l’attenzione sulla vicenda.
“E’ un riconoscimento non scontato la presenza dell’Arma dei Carabinieri a questa cerimonia”. – Ha affermato il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri – “Questa operazione rappresenta anche un insegnamento ed è un esempio di cooperazione internazionale da tenere presente a livello europeo. Un successo che è dell’Italia, della Germania, dell’Europa e in definitiva dell’identità mondiale basata sull’arte”.
Con il ritorno a Firenze, ora “Il vaso di fiori” di van Huysum sarà esposto, in una mostra speciale a Palazzo Pitti. Successivamente tornerà alla sua originaria collocazione, nella sala dei Putti, sempre all’interno della Galleria Palatina. La riproduzione fotografica del Vaso, invece, quella con la scritta ‘rubato’ appesa al suo posto il primo gennaio di quest’anno, dal direttore Eike Schmidt, è stata consegnata, dopo la cerimonia, al ministro per gli Affari Esteri tedesco Maas, che la porterà a Berlino con un volo di Stato.
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