SIENA – Sono terminati gli interventi conservativi e di valorizzazione sulla Rocca Aldobrandesca di Castiglione d’Orcia, realizzati dal Comune sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo.
Restauro, ritrovamenti archeologici e valorizzazione del sito
I lavori sull’iconica rocca, che sovrasta il Borgo medievale toscano, hanno previsto la messa in sicurezza di tutta la struttura, il recupero della cinta muraria, un consolidamento conservativo di tutta la torre, un percorso di visita e fruizione, facilitato anche dall’installazione di passerelle in acciaio corten, armonicamente integrate all’interno del fortilizio restaurato.
Gli scavi archeologici hanno restituito i resti di una chiesa databile fra l’XI e il XII secolo, probabilmente fatta costruire proprio dalla famiglia Aldobrandeschi.
Grazie al ritrovamento di moltissimi reperti è stato possibile ricostruire la fortuna e la vita della rocca nel corso dei secoli: sono stati rinvenuti esemplari di vasellame ceramico senese, derutese e alto-laziale, oggetti in bronzo, monili e anelli, fra i quali una fede nunziale probabilmente appartenuta alla moglie dell’ultimo castellano, Agostino del Vescovo, e risalente alla metà del Cinquecento.
Questo gioiello è oggi esposto nella piccola Sala d’Arte di Castiglione d’Orcia, allestita nell’ex Oratorio di San Giovanni, in cui sono conservate opere pittoriche di alcuni dei maggiori esponenti della Scuola Senese dei secoli XIV e XV, fra i quali Simone Martini, Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta e Giovanni di Paolo.
Come spiegato dal Sindaco di Castiglione d’Orcia, Claudio Galletti, la rocca è stata riconsegnata ai cittadini e ai visitatori, dopo “il restauro conservativo, gli scavi archeologici e il progetto di valorizzazione”.
“Gli scavi – ha evidenziato il primo cittadino – hanno riportato alla luce importanti reperti: in primis l‘abside intatta di una chiesa romanica risalente circa all’anno mille e una enorme quantità di ritrovamenti archeologici risalenti a varie epoche storiche. Allestiremo presso i locali del vecchio comune un laboratorio archeologico dove questi saranno studiati e trattati da esperti e troveranno la loro collocazione nel museo e centro di documentazione che realizzeremo nei locali all’ingresso della torre.”
“La rocca che sovrasta il Borgo medievale di Castiglione – racconta l’Assessora alla cultura Alice Rossi – è il simbolo e l’identità della nostra Comunità e si staglia, insieme alla Rocca a Tentennano, sul cielo della Val d’Orcia. È stata per lunghi decenni del secolo scorso il luogo delle scorribande e dei giochi dei ragazzi e degli adolescenti. Luogo di incontri e corteggiamenti. Il luogo del mistero e dei sogni di ognuno di noi che andavamo lassù provando a scavare per vedere di trovare il tesoro e magari (questo narra la leggenda) il passaggio segreto che collegava le due torri. Nei vari piani della torre, prima dell’inizio degli scavi, era tutto un cumulo di detriti e tutto un terrapieno; con gli scavi sono emerse le mura di insediamento delle varie epoche storiche ed una vera ricchezza di reperti archeologici. Il tesoro che generazioni di Castiglionesi avevano immaginato è effettivamente emerso ed oggi poterla visitare, su un camminamento tutto in sicurezza, è davvero un qualcosa di emozionante”.
La storia della Rocca Aldobrandesca
La Rocca Aldobrandesca, che sorge sulle colline affacciate sul monte Amiata, fu edificata dalla grande famiglia degli Aldobrandeschi in età alto-medievale a difesa della via Francigena, strada di collegamento fondamentale fra il Nord Italia e Roma.
Un documento notarile dell’800, rinvenuto presso l’Archivio di Stato di Siena, contiene il toponimo più antico del paese, che conferma quello attuale: “Castrum Orclas” ossia Castello dell’Orcia.
A partire dal 1090, i possedimenti a Castiglione degli Aldobrandeschi furono gradualmente ceduti al Monastero di San Salvatore sul Monte Amiata, per poi passare nel corso del XIII secolo alla Repubblica di Siena.
In seguito a questa cessione, nel 1252, 198 capifamiglia castiglionesi giurarono fedeltà a Siena: fu da questo atto che gli storici ipotizzano la nascita del Comune di Castiglione d’Orcia.
Entrato nello Stato di Siena, il borgo fu dunque coinvolto anche nelle lotte fra Guelfi e Ghibellini, subendo assedi e occupazioni. In questo periodo la rocca fu ripetutamente fortificata e restaurata per rinforzarne le difese e nel 1309 Siena, prese atto della posizione strategica del fortilizio e dispose la ricostruzione del mastio, prendendo a modello la Rocca di Tentennano, l’attuale Rocca d’Orcia, a poche centinaia di metri più a nord.
Il borgo di Castiglione, infatti, controllava la strada che anticamente connetteva il Monte Amiata alla Val d’Orcia, consentendo così il transito da e per la Maremma.
Nel 1471, poi, furono ricostruite le mura del paese, realizzando una cinta esterna con quattro porte di accesso, porte dal grande significato storico: infatti a causa degli attriti fra Siena e il Sacro Romano Impero nel 1536, i Castiglionesi chiusero le porte all’imperatore Carlo V, mentre transitava in Val d’Orcia.
Quasi per vendicare questo affronto, durante la Guerra di Siena, le truppe imperiali assediarono ed entrarono a Castiglione nel 1553, devastando e razziando ricchezze e suppellettili.
Terminata la guerra con l’Impero, con la sconfitta di Siena e l’annessione al Granducato di Toscana, Castiglione nel 1605 fu concesso in feudo da Ferdinando I de’ Medici al nobile bolognese Giulio Riario, che divenne così Marchese di Castiglione d’Orcia, trasformando la rocca in dimora signorile.
Già pochi decenni dopo però, alla fine del XVIII secolo, con l’estinzione della famiglia, il palazzo fu adibito prima a colombario, poi, alla fine del Settecento, divenne una fornace di calcina ricavata dalle pietre calcaree del palazzo. In tempi recenti, nonostante sia stata risparmiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, le spoliazioni e le demolizioni sono proseguite sino agli anni ’60 del Novecento.
Solo con il recente restauro si è posto fine a questo lungo periodo di abbandono e declino.
Vademecum
Il sito si trova in via Aldobrandesca n. 2 a Castiglione d’Orcia
Visite: Agosto e settembre (fino al 30 settembre) aperto tutti i giorni dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 18.00
Nel mese di agosto è possibile visitare la Rocca anche di sera: dalle ore 21:00 alle ore 23:00
Da ottobre a marzo: nel fine settimana (in base alle condizioni meteorologiche)
Dal 26 dicembre al 6 gennaio: orario continuato dalle ore 10.30 alle ore 16.30 (in base alle condizioni meteorologiche)
Per gruppi la rocca Aldobrandesca può aprire in altri orari, previa prenotazione. In occasione di ponti e festività nazionali a sarà aperta
Per qualsiasi informazione: www.comune.castiglionedorcia.siena.it