FIRENZE – La galleria fiorentina ha inaugurato il 28 febbraio una nuova parte del suo percorso museale. Dopo le sale inaugurate la scorsa settimana, dedicate a Caravaggio e ai pittori del Seicento, questa volta vengono aperte al pubblico quelle dove è possibile ammirare la collezione d’arte Contini Bonacossi, dove spiccano, tra gli altri, la “Madonna della neve” del Sassetta, il “San Girolamo” di Giovanni Bellini, la pala del Bramantino, il “Ritratto di Giuseppe da Porto col figlio” del Veronese e un capolavoro assoluto di Gian Lorenzo Bernini, ovvero la scultura in marmo del “San Lorenzo martirizzato” che, come spiegato da Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, “è il capolavoro più fiorentino del Bernini, che nella posa del santo adagiato sulla graticola rievoca le sculture di Michelangelo sui sarcofagi della Sagrestia Nuova, giustappunto nella chiesa di San Lorenzo”.
La grande raccolta d’arte, realizzata dal conte Alessandro Contini Bonacossi (1878-1955) e da sua moglie Vittoria, fu donata allo Stato italiano nell’immediato dopoguerra, ma acquisita solo nel 1969, grazie a un decreto appositamente studiato e firmato dall’allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. La collezione divenne proprietà delle Gallerie Fiorentine.
La donazione comprende 144 opere tra cui 35 dipinti, con opere importanti del Sassetta, Giovanni Bellini, Cimabue, Agnolo Gaddi, El Greco, Veronese, Tintoretto; 12 sculture, 48 maioliche, 11 grandi stemmi robbiani e 38 mobili, tutte opere di altissima qualità.
Nel 1974 la Donazione fu esposta a Palazzo Pitti, nei locali della Meridiana dove è stata accessibile fino al 1998. Nel 1998, il cammino di avvicinamento alla sua sede definitiva fa un altro passo avanti: la collezione in quell’anno fu collocata in via Lambertesca, in alcuni locali di proprietà della Galleria degli Uffizi. Rimase visitabile, come era negli ambienti della Meridiana, solo su appuntamento, e la Didattica e gli Amici dei Musei organizzavano le visite.
Nel 2011, con l’avanzamento dei lavori per i Nuovi Uffizi, questi spazi furono connessi con il percorso principale del museo, ma rimase, anche per la mancanza di personale, il limite delle visite solo per appuntamento, e per occasioni speciali.
E’ grazie al finanziamento degli Amici degli Uffizi e dai Friends of the Uffizi Galleries che è stato possibile allestire le nuove otto sale, seguendo così la volontà di Contini Bonacossi di esporre tutta insieme la sua collezione.
“La novità della ristrutturazione museografica delle sale Contini Bonacossi, oggi inserite nel contesto del percorso museale, si basa sul determinante apporto sia della luce naturale che di quella artificiale” spiega l’architetto Antonio Godoli, curatore del patrimonio architettonico degli Uffizi.
Maria Vittoria Colonna Rimbotti, presidente sia degli Amici degli Uffizi che dei Friends of the Uffizi Galleries, ha dichiarato: “Per le nostre due associazioni è stata una grande gioia poter contribuire al riallestimento di queste sale, permettendo finalmente la visione al pubblico della preziosa collezione in ambienti che la valorizzano”.
“E’ stato per noi compito imperativo – sottolinea Eike Schmidt – fare in modo che una parte così importante delle collezioni statali fiorentine fosse aperta per tutti e in maniera continua. Con lo stesso spirito che ci spinge a rendere accessibile il prima possibile il Corridoio Vasariano abbiamo voluto una nuova sistemazione della collezione Contini Bonacossi in grado di permetterne la fruizione da parte di tutti i visitatori degli Uffizi”.
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