FIRENZE – Con il museo chiuso, a causa del coronavirus, le Gallerie degli Uffizi mettono in campo alcune iniziative online per celebrare il Sommo Poeta, in occasione del primo Dantedì del 25 marzo.
“Dante fa parte del patrimonio delle Gallerie degli Uffizi – spiega il direttore Eike Schmidt – non soltanto per via delle nostre collezioni dantesche, ma anche per il luogo che egli frequento’ nella sua veste pubblica e politica, l’ex chiesa di San Pier Scheraggio, nel Cinquecento inglobata dal Vasari nella fabbrica degli Uffizi. Per questo motivo partecipiamo da protagonisti, con fierezza, alla prima festa nazionale del Dantedì, con i mezzi digitali che in questo periodo di isolamento fisico sono diventati strumenti fondamentali di legame tra tutti gli italiani. Nessun personaggio storico rappresenta l’unità nella diversità dei vari popoli d’Italia quanto il Sommo Poeta”.
Gli Uffizi hanno per l’occasione acquistato “Francesca da Rimini nell’inferno dantesco” (1810), capolavoro giovanile del pittore preromanticoNicola Monti. L’opera (olio su tela, 168×121 cm) è la prima documentata dell’artista e fu realizzata per il negoziante livornese Luigi Fauquet, suo principale mecenate. Il dipinto si ispira al notissimo episodio del V canto del poema dantesco e riflette l’animo solitario e tormentato di questo artista, dotato di una fantasia feconda e di una notevole ricchezza di invenzione, quasi da neo manierista, come ricordavano i suoi contemporanei.
Nella notte tra il 24 e il 25 marzo, sul sito degli Uffizi, sarà disponibile una esposizione virtuale dedicata a Dante, “Non per foco ma per divin’arte. Immagini dantesche dalle Gallerie degli Uffizi”. Si tratta di una scelta di 11 opere appartenenti alla collezione delle Gallerie, tra dipinti, disegni e sculture dal Quattrocento all’Ottocento che racconteranno la figura, i personaggi e la fortuna dell’Alighieri nella storia dell’arte. Tra queste il celeberrimo affresco di Andrea del Castagno raffigurante il Poeta e scene dalla Divina Commedia come La Selva oscura di Federico Zuccari (1540 ca.1609) e l’Ingresso nell’Ade con Virgilio di Livio Mehus (1630 ca. – 1691), oltre a capolavori di Cimabue, Giotto, Botticelli e Pio Fedi.
Sulla pagina Facebook, la mattina del 25 marzo, il Museo propone un tour virtuale negli “inferi” della galleria: una visita divisa in due episodi, alla scoperta dei sotterranei della chiesa medievale di San Pier Scheraggio, inglobata nel XVI secolo da Giorgio Vasari nella fabbrica degli Uffizi, che riporterà i visitatori alla Firenze di primo Trecento quando nel luogo si riuniva il Consiglio del Popolo di cui fu membro Dante Alighieri.
Nel primo video Novella Lapini, assistente museale, illustra i rapporti tra la chiesa romanica di San Pier Scheraggio e il Sommo Poeta. La “discesa agli inferi” avverrà con la guida di un ‘Virgilio’ d’eccezione, ovvero il funzionario archeologo e curatore dell’arte classica della Galleria, Fabrizio Paolucci, che scendendo negli scavi non visibili al pubblico ci farà recedere a tempi ancora più antichi, fino al periodo romano.
Alla vigilia del Dantedì, sempre su Facebook, verrà pubblicato un altro video, sulla Pala di San Barnaba di Sandro Botticelli (1487), nella quale sull’ultimo gradino del trono della Vergine è inciso l’incipit dell’ultimo canto del “Paradiso”, “Vergine madre e figlia del tuo figlio”: una preziosa testimonianza dell’ammirazione di Botticelli per il sommo poeta.