VENEZIA – Sono state inaugurate nella giornata del 29 gennaio sette nuove sale che vanno ad arricchire le Gallerie dell’Accademia di Venezia, aggiungendosi alle cinque già aperte lo scorso maggio. Le sale sono state allestite nell’ala disegnata da Andrea Palladio. A presenziare allo storico e importante avvenimento, il sindaco di Venezia Brugnaro e il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che ancora una volta ha rimarcato la centralità del nostro patrimonio artistico e culturale e per questo ha definito l’evento come “un momento simbolico” che testimonia il percorso intrapreso in Italia nel settore dei beni culturali. La neo direttice delle Gallerie Paola Marini, con l’occasione ha anche annunciato il restauro, entro l’anno, del piano nobile del Palazzo.
La sequenza delle sette stanze, per scelta di Giulio Manieri Elia, Roberta Battaglia e della direttrice, è stata organizzata scientificamente secondo un percorso che tende a valorizzare i protagonisti dell’arte veneziana e veneta tra Sette e Ottocento. L’esposizione prende avvio con una sala dedicata ai pittori veneziani che seppero farsi apprezzare anche al di fuori dell’Italia, nelle corti europee. Si va dai ritratti di Rosalba Carriera, la più celebre artista veneziana, alle vedute di Canaletto, Bellotto e Guardi.
Una grande attenzione è stata rivolta ad Antonio Canova, di cui sono riuniti bozzetti e gessi, in parte donati dallo stesso artista, altri acquistati nel tempo. Alle opere del grande maestro è stata riservata la galleria che si affaccia sul cortile e il celebre Tablino, progettato dal Palladio. Nello stesso ambiente è stata collocata anche la cattedra di Leopoldo Cicognara,presidente dell’Accademia dal 1808.
Un’intera sala è stata dedicata a un celebre allievo dell’Accademia, Francesco Hayez. Tra le opere presenti anche quella che viene considerata il suo testamento spirituale, ovvero la Distruzione del Tempio di Gerusalemme, donata dall’artista all’Accademia.
Il progetto allestito è stato curato Tobia Scarpa, coadiuvato da Renata Codello. L’apertura della nuova ala è stata realizzabile grazie al contributo di Venice in Peril Fund (Il Comitato Britannico per la Salvaguardia di Venezia), Venice International Foundation e l’Unesco.