VENEZIA – Si è concluso l’intervento di restauro che ha riportato al suo originario splendore il Portale cinquecentesco sommitale della Scala d’Oro di Palazzo Ducale a Venezia. Un’operazione durata cinque mesi, necessaria per rimuovere la patina e lo strato di polvere depositato sul portale nel corso dei secoli.
I portali che si affacciano sull’Atrio Quadrato di Palazzo Ducale si inseriscono nella lunga serie di lavori di ristrutturazione iniziata nel 1483 nell’Ala Orientale del Palazzo e proseguita nel resto dell’edificio fino agli anni Sessanta del XVI secolo. La Scala d’onore fu denominata d’Oro per le fastose decorazioni della volta a botte eseguite in stucco e foglia d’oro a partire dal 1557 da Alessandro Vittoria e affrescate nei riquadri da Giambattista Franco.
La Scala si articola su cinque rampe, l’ultima delle quali si affaccia sull’Atrio Quadrato, ambiente caratterizzato dal soffitto intagliato e dorato che incastona dipinti del Tintoretto. I Portali a chiusura della Scala d’Oro sono coronati da due arconi sommitali, decorati a riquadri con bassorilievi finemente scolpiti che raffigurano scene fortemente simboliche che rimandano ad avvenimenti storici, commemorativi e ai temi cari ai Veneziani quali potenza, forza militare, saggezza e giustizia.
L’intervento è stato finanziato dall’azienda “Gli Orti di Venezia” e dal gruppo Eataly. La copertura economica è stata quindi garantita dalla vendita di insalate de Gli Orti di Venezia per Eataly.
Il restauro è consistito essenzialmente in una pulitura di tipo tradizionale, con metodi chimici, delle superfici in pietra d’Istria scolpite ad altorilievo raffiguranti scene simboliche che rimandano ad avvenimenti storici. Alla pulitura è seguita una revisione delle stuccature in malta presenti sul portale per concludersi poi con il trattamento protettivo finale con cere. Si è trattato di un lavoro preciso, complesso e molto delicato, diretto dal Servizio Tecnico e Manutenzioni di MUVE e affidato alla ditta veneziana Lares Srl che aveva già operato all’inizio degli anni 2000 per il restauro della restante parte della Scala d’Oro.
Paolo Tamai, fondatore insieme alla moglie Marina de Gli Orti di Venezia, si è detto molto soddisfatto di questa straordinaria operazione: “Sono orgoglioso, da piccolo imprenditore quale sono, di aver contribuito, insieme a tutti coloro che hanno acquistato le nostre insalate al recupero di un monumento così maestoso ed evocativo di Palazzo Ducale, edificio simbolo dell’Italia nel mondo. Il risultato è frutto della virtuosa collaborazione tra pubblico e privato e della condivisone di una visione comune con il Gruppo Eataly, un partner che come noi, unisce da sempre l’italianità del mangiar sano con la tutela del patrimonio comune. Mi auguro di poter continuare a portare avanti questa mission anche nell’immediato futuro” ha concluso Tamai. Mentre Francesco Farinetti, amministratore delegato del gruppo Eataly, ha dichiarato: “Abbiamo aderito al progetto de Gli Orti di Venezia perché riconosciamo la filosofia Eataly nella proposta dell’imprenditore Paolo Tamai e della moglie Marina. L’azienda Gli Orti di Venezia abbina la passione per il cibo sano, italiano, all’amore per la nostra storia dell’arte in una città come Venezia che porta l’immagine dell’Italia nel mondo”. Infine Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, ha voluto sottolineare l’importanza del consolidamento di sodalizi pubblico-privati, quale elemento assolutamente strategico e imprescindibile per la conservazione e valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale della Città. E’ infatti grazie a questo sodalizio che si è potuto realizzare il recupero del portale sommitale della Scala d’Oro che, rimarca Gribaudi “rappresenta un altro fondamentale tassello che va a impreziosire quello straordinario “scrigno” di arte, storia e mito che è il Palazzo dei Dogi, antica sede del potere della Serenissima”.