FIRENZE – La direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, Cecilie Hollberg, ha annunciato l’inizio del restauro de “La Resurrezione” di Raffaellino del Garbo, una preziosa tavola degli inizi del XVI secolo.
Pur essendo chiuso, a causa dell’emergenza sanitaria, il museo continua a portare avanti il programma di importanti lavori di manutenzione e risanamento. Attualmente è in corso il cantiere nella Sala del Colosso, dalla quale sono state rimosse quasi tutte le opere, tranne quelle inamovibili.
L’opera di Raffaellino del Garbo
Il grande dipinto fu originariamente realizzato per la cappella della famiglia Capponi nella chiesa di San Bartolomeo a Monteoliveto, tra il 1500 e il 1505. L’impostazione della scena rappresentata riprende le composizioni di Domenico Ghirlandaio, pittore al tempo responsabile di una fiorente bottega cittadina. Evidente è però anche l’influenza del Verrocchio e del Lippi, in particolare nei tratti talvolta graziosi e delicati, talvolta bizzarri e contorti come nelle pose dei soldati di questo dipinto.
Il significato profondo del tema sacro rappresentato nell’opera è reso familiare grazie alla scelta dell’ambientazione: sullo sfondo è infatti ben riconoscibile una veduta della città di Firenze, caratterizzata dall’Arno e dai suoi principali monumenti, come la torre di Palazzo Vecchio.
Il restauro
L’intervento verrà preceduto da un’articolata campagna diagnostica multi-tecnica non invasiva integrata da imaging fotografico e metodologie di analisi. Il progetto diagnostico offrirà dunque una dettagliata visione del dipinto per la conoscenza dei materiali e della tecnica esecutiva.
Eleonora Pucci, responsabile dell’ufficio restauro della Galleria, spiega: “Questo intervento riguarderà sia il supporto ligneo che gli strati pittorici e sarà condotto per gradi. Il complesso insieme delle operazioni che interesseranno gli strati pittorici procederà da una pulitura eseguita dopo gli opportuni test per individuare la metodologia da usare ed il livello più corretto da raggiungere, alla stuccatura con integrazione delle parti pittoriche, prima di arrivare alla protezione finale”.
Anche la cornice lignea a tabernacolo del dipinto sarà interessata dall’intervento di restauro, preceduto sempre da una campagna di indagine diagnostica preliminare. Seguiranno le operazioni di fermatura e consolidamento, stuccatura ed integrazione delle lacune e di protezione finale.