ROMA – Il 3 marzo il ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel corso dell’audizione in commissione di Vigilanza sulla piattaforma ItsArt, nota anche come “Netflix della cultura”, rispondendo al deputato di Fdi, Federico Mollicone, ha affermato: “Il tema è lineare. La norma di legge approvata in Parlamento” per la nascita di ItsArt “prevede la creazione della piattaforma con Cdp e dice che Cdp può coinvolgere altri soggetti pubblici e privati. Cdp ha fatto una gara a cui la Rai non ha partecipato e si è sottratta”. “Io ho fatto telefonata all’ad Salini appena approvato il decreto legge – ha detto Franceschini – poi c’è stata la lettera del mio capo di gabinetto in cui si chiede di prendere parte a piattaforma, una richiesta generica come è nelle competenze del ministero, e la Rai ha ritenuto di non partecipare. Quindi evidentemente c’è stata una scelta. Io non sto facendo accuse sul fatto che la Rai si sia sottratta”.
Franceschini ha quindi specificato che “come opinione personale” gli piacerebbe che “la maggiore industria culturale del Paese fosse dentro a questa iniziativa”. Ha poi aggiunto: “Se c’è da modificare qualcosa, ragioniamo per farlo, dato che c’è la condivisione generale per un coinvolgimento della Rai in ItsArt. Se ci fosse la Rai io sarei felice. Se ci fosse un atto della commissione di Vigilanza io sarei felice” – ha concluso il ministro.
“Franceschini scarica sulla Rai il mancato coinvolgimento centrale in una piattaforma digitale culturale – ha commentato il commissario di Vigilanza Rai, deputato Fdi Federico Mollicone. Il progetto Itsart parte ‘claudicante’, con un modello di vendita superato, che difficilmente attirerà una platea universale abituata ormai all’abbonamento. Che a selezionare i contenuti sarà una società privata come Chili, con fondi pubblici, è assolutamente discutibile. Già Fdi promosse in due atti di indirizzo della Vigilanza Rai votati all’unanimità la creazione di una piattaforma in partnership pubblico-privata che potesse competere con gli Ott, RaiPlayPlus, partendo da RaiPlay e integrando contenuti di operatori nazionali. Chiediamo che l’azienda pubblica e il governo segua questo indirizzo del Parlamento: ci sono casi di successo come ‘Salto’, dove partecipa la tv di Stato francese, a pagamento integrativo, e Bbc iplayer, a completa fruizione gratuita. Si segua uno o l’altro modello ma, come si vede nel contesto europeo, è possibile e ci sono casi di successo” – ha chiosato Mollicone.
Nel frattempo, il presidente della Commissione di Vigilanza, Alberto Barachini, al termine dell’audizione del ministro della Cultura, ha annunciato: “Prepareremo un atto della Vigilanza sulla partecipazione di Rai nella piattaforma digitale culturale ItsArt, anche perché esistono i diritti di prima visione e quelli di replica. La Rai con il canone ha tutto il diritto di trasmettere l’opera lirica in seconda visione. La diretta potrebbe essere un contenuto ‘premium’ da attivare attraverso iniziative che la renderebbero un po’ più aggiornata”.