FIRENZE – Riaprono il 4 maggio in grande stile gli Uffizi, presentando al pubblico capolavori mai esposti prima in maniera permanente. Un nuovo e prezioso allestimento per 13 sale dedicate ai grandi della pittura fiorentina, emiliana e romana del Cinquecento, come Daniele da Volterra, Rosso Fiorentino, Bartolomeo Passerotti, Andrea del Sarto, Parmigianino, Pontormo, Sebastiano del Piombo. Una quattordicesima nuova sala è una sintesi e anticipazione degli spazi che presto accoglieranno gli autoritratti degli artisti collezionati nel corso dei secoli, con lavori, tra gli altri, di Bernini, Cigoli, Chagall, Guttuso.
Le nuove sale, che affiancano al primo piano della Galleria il corridoio dove le opere erano prima esposte (a partire dal 2011), erano state finora utilizzate per mostre temporanee, oppure erano chiuse. Adesso, con un cambiamento nel percorso di visita del museo, accolgono i visitatori in arrivo dal secondo piano attraverso la scala Buontalenti o l’ascensore situati tra la sala di Leonardo e quella di Michelangelo-Raffaello a metà del Corridoio di Ponente (non si passerà dunque come fino ad ora dallo scalone dei Lanzi, accessibile dal fondo dello stesso corridoio).
Nei nuovi ambienti i dipinti non sono più esposti in maniera sequenziale lungo la direttrice del corridoio, ma dialogano fra loro: in questi spazi si creano infatti direttrici visuali, confronti incrociati, corrispondenze che portano a una istintiva assimilazione e comprensione da parte del visitatore.
L’allestimento è protetto da vetri di ultimissima generazione, praticamente senza rifrangenza: questa novità tecnica permette di avvicinarsi a pochi centimetri dalla superficie dei dipinti e delle sculture, senza avvertire barriere ottiche e senza far scattare fastidiosi allarmi. I quadri prima esposti nei corridoi, dove erano appiattiti da una luce diretta al soffitto, assumono adesso un nuovo risalto.
Nuova importanza è stata data alle scuole extra toscane: per il ‘500 romano la tela con la sublime Morte di Adone di Sebastiano del Piombo può finalmente essere di nuovo vista a un’altezza che permette di apprezzare ogni dettaglio.
Nella sala accanto stanno due recentissimi acquisti degli Uffizi, i dipinti di Daniele da Volterra – stretto seguace di Michelangelo – raffiguranti la Sacra Famiglia con Santa Barbara e l’Elia nel deserto. Altro acquisto prestigioso viene esposto per la prima volta, nelle sale dedicate all’arte emiliana: è la tela raffigurante Omero e l’enigma dei pidocchi di Bartolomeo Passerotti, pesarese attivo a Bologna, eseguito per il fiorentino Giovanni Battista Deti.
Un capolavoro indiscusso del Manierismo emiliano è la celebre “Madonna dal collo lungo” di Parmigianino, ora sulla parete di fondo di una sala raccolta e profonda, così che l’opera appare come in un cannocchiale prospettico che attrae l’osservatore.
L’arte emiliana continua nelle sale accanto, con Dosso Dossi e seguaci, nonché con uno stupefacente ‘camerino’ che accoglie i dipinti dei maggiori artisti di Ferrara incastonati sulle pareti come gioielli.
L’arte toscana viene resuscitata dal nuovo allestimento, che vanta una novità sensazionale: il “San Giovanni Battista” di Rosso Fiorentino, uno dei capiscuola del manierismo a Firenze (e Oltralpe), parte del lascito del professor Carlo Del Bravo, donato agli Uffizi nel luglio 2020.
La “Madonna delle Arpie” di Andrea del Sarto è presentata su una sorta di altare in pietra, mentre voltandosi a sinistra si vede nella stanza accanto, inquadrato dallo stipite in pietra serena della porta, l’”Angelo che suona il liuto” di Rosso Fiorentino, una delle icone più amate e più riprodotte degli Uffizi.
A destra si apre un’altra stanza dove la “Visitazione” di Mariotto Albertinelli è esposta in maniera da ricostruire l’assetto originale della pala d’altare, con la predella al di sotto della tavola principale. Si entra poi in quella con le opere di Andrea del Sarto, e da qui si passa alla stanza che contiene la rassegna dei dipinti di Pontormo e Rosso Fiorentino. Da questo spazio si passa poi ad altri due adiacenti con opere più pacate (ancora dipinti di Pontormo, Andrea del Sarto, ma anche di Bachiacca, Granacci, Puligo) che illustrano l’atmosfera a Firenze nei primi decenni del Cinquecento, e il corridoio d’ingresso dove si possono ammirare dipinti monocromi di Andrea del Sarto e Pontormo che ornavano i carri del carnevale del 1513.
Il “Corridoio dei marmi” è invece uno spazio quasi silenzioso e di quiete, dalle tinte tenui, dove davanti a una lunga panchina sfilano rilievi antichi, alcuni dei quali mai esposti negli ultimi decenni. Spicca tra questi il rilievo di arte romana della fine del I secolo d.C. con il “Pastore seduto“, detto anche “Il Viandante”.
I corridoi che nel precedente allestimento ospitavano anche grandi pale d’altare, sembrano ora invece gli spazi perfetti per ospitare la collezione degli autoritratti, che nel 1973 erano stati spostati nel Corridoio Vasariano ma che originariamente stavano agli Uffizi. Proprio in questi ambienti è previsto nel corso dell’anno un riordino della straordinaria collezione, iniziata nel Seicento dal Cardinal Leopoldo.
“Tutti noi dello staff degli Uffizi – ha detto il direttore Eike Schmidt – abbiamo preparato con cura questa riapertura che possiamo ben definire trionfale, e che sorprenderà il pubblico con una serie di capolavori finora mai visti ed altri ben noti, ma esposti in modo da riscoprirli nel loro significato più profondo. Da questa selezione emerge un’immagine nuova del collezionismo dei Medici, fin dall’inizio aperto a tutta l’Italia e oltre: gli Uffizi diventano una finestra aperta su un panorama artistico vasto e sorprendente. I Friends of the Uffizi Galleries hanno mostrato anche questa volta il loro amore per il museo, finanziando generosamente l’allestimento della sala del Parmigianino”.
La presidente degli Amici degli Uffizi e dei Friends of the Uffizi Galleries, Maria Vittoria Rimbotti Colonna, ha commentato: “Siamo davvero lieti della presentazione di oggi delle nuove sale e in particolare di quella dello straordinario dipinto a olio del Parmigianino, la Madonna dal Collo Lungo. Così come già avvenuto per quelle di Michelangelo e Leonardo, siamo felici che possano essere restituite alla collettività queste sale grazie anche al nostro contributo”.
Con la riapertura cambia e si snellisce il sistema di accesso al museo. Il biglietto verrà erogato nelle sale dell’ala di Ponente, dove sorgerà anche un nuovo guardaroba per i gruppi; l’ingresso in Galleria si troverà dirimpetto, al pianoterra dell’ala di Levante (qui ci saranno i vari punti di accoglienza e un secondo guardaroba). Nell’ala di Ponente – dunque durante il percorso – sono stati sistemati due ambienti con diciotto nuovi bagni, elemento di fondamentale importanza per il comfort della visita. Nei sotterranei dell’ala di Levante, dove sono stati collocati i locali tecnici e gli spogliatoi per il personale della Galleria sono state restaurate anche le antiche scuderie medicee.