PISA – Venerdì 25 novembre apre i battenti il Museo delle Navi Antiche, presso gli Arsenali Medicei, in lungarno Ranieri Simonelli a Pisa. Il museo rappresenta una delle più importanti esposizioni archeologiche di navi, 30 per l’esattezza di epoca romana, di cui 13 integre, risalenti a un periodo compreso tra il III secolo a.C e il VII d.C. Le imbarcazioni includono anche oggetti personali dei marinai, con migliaia di frammenti ceramici, vetri, metalli, elementi in materiale organico.
Definita come la “Pompei del mare”, questa grandiosa esposizione archeologica, aprirà al pubblico dopo 18 anni di attesa e di restauri. Le imbarcazioni sono riaffiorate nel 1998 durante una serie di lavori nell’area della stazione ferroviaria di San Rossore.
Per la giornata del 25 è prevista la presentazione dell’area espositiva alla presenza del soprintendente di Archeologia e Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno Andrea Muzzi e dei progettisti e direttori dei lavori Andrea Camilli, archeologo, e Marta Ciafaloni, architetto, funzionario della Soprintendenza, mentre a partire da sabato il museo sarà aperto al pubblico e sarà visitabile previa prenotazione.
Andrea Muzzi ha spiegato: “L’apertura del museo è importante perché rendiamo finalmente visibile una straordinaria avventure archeologica che rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore non solo sotto il profilo museale ma anche per la particolarità del restauro effettuato”. Mentre Andrea Camilli ha aggiunto: “A San Rossore abbiamo riscritto un pezzo di storia del restauro modificando anche i protocolli internazionali e costituendo un centro di eccellenza di richiamo internazionale, dove si sono sperimentate con successo tecniche mai usate prima d’ora”.
Il lavoro degli archeologi è stato di fatto laborioso e straordinario. Ha permesso infatti di ricostruire una lunga storia fatta di commerci e marinai, navigazioni e rotte, vita quotidiana a bordo e naufragi.
Gli Arsenali Medicei di Pisa sono stati considerati il luogo più adatto per la realizzazione di questo museo. Costruiti nella seconda metà del Cinquecento per volontà di Cosimo I, sono formati da una serie di capannoni in mattoni, in origine aperti, decorati sulla facciata verso l’Arno da mascheroni in marmo, stemmi e iscrizioni che ricordano le vittorie navali dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano.
Gli ambienti che saranno aperti al pubblico saranno 8 in tutto, i primi due sono la sala V e la sala IV, con l’esposizione della prima imbarcazione rinvenuta, la nave A (lunga 18 metri e risalente al II secolo d.C).
In totale saranno 4.800 metri quadrati di esposizione, nei quali si svolgerà un racconto progressivo tra imbarcazioni restaurate e tanti altri oggetti di bordo come fornelli, vasellame da mensa e da cucina, piatti e attrezzi da carpentiere per le riparazioni, lucerne e oggetti di culto che i marinai portavano con loro durante viaggi pericolosi, come oggetti votivi, piccole statuine delle divinità e scarabei, calzature in legno, frammenti di indumenti in cuoio, resti vegetali come semi, utili sia per capire i commerci che l’alimentazione dei marinai.