LECCE – Dal 27 al 6 febbraio 2017, una missione composta da docenti e ricercatori del Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento e dal professor Enrico Ascalone dell’Università di Copenhagen, si recherà in Iran, presso il sito archeologico di Shahr-i Sokhta, dove verrà condotto un progetto di ricerca multidisciplinare. La missione viene effettuata sulla base del Protocollo di intesa recentemente sottoscritto fra il “Research Institute of Cultural Heritage and Tourism” della Repubblica Islamica dell’Iran e l’Università del Salento.
L’accordo, nato per iniziativa dalla professoressa Francesca Baffi, docente di Archeologia e Storia dell’arte del Vicino Oriente antico, autorizza l’Ateneo salentino a operare e sviluppare tale progetto di ricerca di concerto con le competenti autorità iraniane.
Si legge in una nota: “Il sito archeologico di Shahr-i Sokhta, inserito nella lista UNESCO dei siti Patrimonio dell’Umanità, ha una particolare valenza storica e identitaria per il popolo iraniano ed è considerato per estensione (200 ettari) il secondo sito archeologico di tutto il Medio Oriente. Dal 1977 Shahr-i Sokhta è peraltro precluso alla attività di ricerca di soggetti non iraniani: l’Università del Salento, attraverso il Dipartimento di Beni Culturali, è dunque la prima istituzione non iraniana a essere coinvolta in indagini scientifiche nel sito”.