Monreale apre le porte alla prima Biennale internazionale del Mosaico e lo fa con un debutto da tutto esaurito, segnando subito un risultato simbolico e concreto insieme. “Per tre mesi Monreale sarà la capitale del mosaico internazionale”, è il messaggio che accompagna l’avvio di una manifestazione che punta a collocare la città siciliana al centro del panorama artistico globale, forte di una tradizione millenaria riconosciuta dall’Unesco.
L’inaugurazione, il 22 dicembre 2025, ha visto la partecipazione di centinaia di persone e artisti provenienti da tre continenti, dall’Asia all’Europa fino all’America Latina. Cina, Giappone, Argentina, Francia, Italia e altri Paesi hanno portato a Monreale linguaggi, visioni e sperimentazioni contemporanee, confermando l’ambizione di un evento che, come la storica rassegna di Ravenna, intende diventare un punto di riferimento internazionale. Ideata da Giovanni Alvich e Francesco Urso insieme al Comune di Monreale e alla Regione Siciliana, la Biennale nasce con l’obiettivo di trasformare la città in un polo culturale capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.


Due giornate di appuntamenti: si inizia con Signorini al Museo dell’arte del Mosaico
Il debutto si è articolato in due giornate dense di appuntamenti. Al Museo dell’Arte del Mosaico è stata inaugurata una mostra dedicata al maestro ravennate Renato Signorini, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e aperta alla partecipazione degli studenti del Liceo artistico D’Aleo e della scuola Veneziano di Monreale. Alla Biblioteca comunale Santa Caterina ha preso il via “Bibliomosaico”, rassegna di libri d’artista in tessere musive curata da Rosetta Berardi e promossa insieme all’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei. Il momento più atteso è stato però il taglio del nastro della mostra internazionale Frammenti di contemporaneità, allestita nella Sala Novelli e collegata per l’occasione direttamente al Chiostro dei Benedettini, patrimonio Unesco. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, l’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi, il parroco della Cattedrale don Nicola Gaglio, il presidente del consiglio comunale Marco Intravaia, il sindaco Alberto Arcidiacono e l’assessore alla cultura Fabrizio Lo Verso.



Evento diffuso in città fino al 15 marzo
La Biennale è stata concepita come un evento diffuso, capace di coinvolgere l’intera città fino al 15 marzo 2026. Biblioteche, musei e complessi monumentali ospiteranno mostre, attività didattiche, incontri scientifici e interventi di arte pubblica, grazie anche al sostegno della Legge regionale 3/2025 dedicata ai Comuni dell’Itinerario arabo-normanno. Il progetto prevede investimenti per migliorare gli allestimenti museali e una politica di accesso pensata per favorire la partecipazione: la mostra “Frammenti di contemporaneità” è visitabile con un biglietto simbolico di due euro, mentre i turisti del Chiostro possono accedere gratuitamente alla Sala Novelli.
Per il sindaco Alberto Arcidiacono la Biennale rappresenta molto più di una rassegna artistica: “La Biennale racconta la bellezza della nostra città, ma soprattutto ci dà la possibilità di attivare percorsi turistici in grado di avviare il rilancio della nostra città. Si tratta di un evento in grado di attrarre tante persone, ne siamo certi. Mi piace sottolineare come tra Monreale e Ravenna ci sia un ponte ideale costruito su un’arte millenaria: quella del mosaico”. Una visione condivisa dall’assessore alla cultura Fabrizio Lo Verso, che ripercorre la genesi del progetto: “La Biennale nasce nel 2024. In quell’anno è partita l’idea di realizzare la prima internazionale del mosaico e coinvolgere artisti di tutto il mondo, ma anche studenti e cittadini, per un unico laboratorio culturale che parte dal mosaico, ma che poi al suo interno ha attività di diverso tipo. L’obiettivo è quello di fare innamorare quante più persone del mosaico e ripartire da questo evento per sviluppare le politiche culturali e turistiche del nostro territorio”.


Anche il presidente del consiglio comunale Marco Intravaia sottolinea il valore identitario dell’iniziativa: “La Biennale rappresenta un evento culturale molto importante per Monreale. È un modo per dare uno sguardo indietro alla nostra storia, cultura e tradizione, ma anche per proiettarsi nel futuro. E, soprattutto, far conoscere a tutto il mondo la nostra città, le nostre bellezze e soprattutto questa antica arte del mosaico”. Per il curatore Francesco Urso, infine, la Biennale è un atto dovuto alla storia della città: “Dopo millenni di storia ci è sembrato doveroso celebrare l’arte del mosaico di Monreale. Abbiamo pensato a ospiti illustri, invitato le scuole del mosaico, l’Accademia delle Belle Arti di Ravenna, la Scuola Mosaicisti del Friuli, l’Associazione Mosaicisti Contemporanei di Ravenna, ma anche artisti internazionali, emergenti insieme a quelli più affermati. Tutti come frammenti di contemporaneità, appunto. Questo per confermare, ribadire e rilanciare Monreale come capitale del mosaico”.










