La storia del Novecento è stata scritta anche attraverso le immagini. I fotografi di Magnum Photos non si sono limitati a documentare la guerra: l’hanno attraversata, subita, interrogata, trasformandola in un racconto visivo che ancora oggi definisce il nostro modo di guardare ai conflitti e alla pace. Back to Peace? porta a Gorizia questo patrimonio straordinario, mettendo al centro non solo gli eventi storici, ma gli sguardi di chi li ha raccontati. Uno progetto inedito perché raccoglie nella stessa esposizione artisti della fotografia che spesso siamo abituati a leggere singolarmente, offrendo in questo modo una visione d’insieme e, contemporaneamente, delle loro differenze e delle loro peculiarità.
Allestita a Palazzo Attems Petzenstein nell’ambito di GO! 2025, Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura, la mostra è presentata in esclusiva per l’Italia. Organizzata da Erpac – Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia e prodotta da Suazes in collaborazione con Magnum Photos, è curata da Andrea Holzherr e Marco Minuz e riunisce, per la prima volta, la più ampia selezione di reportage Magnum dedicati alla Seconda guerra mondiale e ai primi anni del dopoguerra.
Oltre 200 fotografie, accompagnate da installazioni video e paesaggi sonori, costruiscono un percorso emozionante tra fronti di battaglia, città distrutte, volti segnati dalla sopravvivenza e tentativi di ricostruzione. Un racconto che a Gorizia assume un valore particolare: città di confine e di fratture storiche, oggi centro di un progetto culturale che fa del dialogo e della memoria condivisa il suo cuore.
Il percorso espositivo si apre con Robert Capa, figura fondativa del fotogiornalismo moderno e cofondatore di Magnum. Le sue immagini dello sbarco in Normandia non sono solo documenti storici, ma fotografie che incarnano l’idea stessa di fotografia di guerra: ravvicinata, instabile, vissuta “da dentro”. Capa ha ridefinito il ruolo del fotografo come testimone diretto, disposto a condividere il rischio dei soldati, trasformando l’azione in racconto umano.
Accanto a lui, George Rodger offre uno sguardo diverso ma altrettanto incisivo. I suoi scatti sulla liberazione dei campi di concentramento restituiscono la dimensione della tragedia senza spettacolarizzarla, con un’attenzione compositiva che rende ancora più insopportabile la realtà che mostrano. In mostra, queste immagini dialogano con i disegni di Zoran Mušič realizzati dopo la prigionia a Dachau, creando un confronto potente tra fotografia e memoria artistica, tra documento e elaborazione del trauma.
Il racconto si sposta poi in Giappone con Wayne Miller, autore di uno dei reportage più importanti sugli effetti delle bombe atomiche. Le sue fotografie non mostrano l’esplosione, ma le conseguenze: corpi segnati, paesaggi alterati, una quotidianità irreversibilmente ferita. È una fotografia che riflette sul dopo, sulla persistenza della violenza nel tempo.
A questa dimensione si affianca il lavoro di Henri Cartier-Bresson, presente con il film Le Retour, dedicato al ritorno dei prigionieri di guerra in Francia. Cartier-Bresson, maestro dell’“istante decisivo”, qui rinuncia alla fotografia statica per raccontare il movimento, l’attesa, la sospensione emotiva di chi torna a casa dopo l’orrore, portando nel linguaggio cinematografico la stessa sensibilità umanista che caratterizza la sua opera fotografica.
Uno dei nuclei centrali della mostra è dedicato a Werner Bischof, forse il fotografo Magnum che più di ogni altro ha raccontato la devastazione europea del dopoguerra. Le sue immagini attraversano l’Olanda, l’Italia, la Grecia, la Germania, la Polonia e molti altri Paesi, mostrando rovine, fame e precarietà, ma anche una profonda dignità umana. Il suo sguardo, rigoroso e compassionevole, restituisce la guerra come condizione esistenziale, non solo come evento storico.
Accanto a Bischof emerge il lavoro di David Seymour, noto come Chim, con il celebre progetto sui bambini vittime della guerra realizzato con il sostegno dell’UNICEF. Le sue fotografie non sono mai pietistiche: raccontano il trauma infantile con delicatezza e rispetto, concentrandosi sugli sguardi, sui gesti, sulla fragilità silenziosa di una generazione cresciuta tra le macerie.
Il dopoguerra è osservato anche attraverso le immagini di Herbert List, che affronta le rovine con uno sguardo più simbolico e metafisico. Le macerie diventano forme, architetture spezzate, presenze quasi astratte, segni di una civiltà ferita che cerca nuovi significati. A questa visione si affianca il progetto Generazione X, commissionato a Magnum da una rivista tedesca per raccontare le aspirazioni e le contraddizioni della gioventù europea impegnata nella ricostruzione.
Il percorso si conclude con le fotografie dedicate alla costruzione del Muro di Berlino, dove la narrazione della pace si interrompe nuovamente. Qui la fotografia Magnum registra la nascita di nuove fratture, mostrando come la fine della guerra non coincida automaticamente con la fine delle divisioni. Un tema che a Gorizia, città di confine per eccellenza, risuona con particolare intensità.
Orari e costi
Tutti i giorni 9-19
24 dicembre fino alle 13
25 dicembre chiuso
31 dicembre fino alle 13
1° gennaio dalle 14 alle 19
Biglietto Intero: € 12.00
Biglietto ridotto: € 8.00 possessori di FVG card; forze dell’ordine; insegnanti; soci FAI; soci COOP; soci CEC; guide turistiche con tesserino; ridotto per gruppi con minimo 10 persone (tariffa a persona)
RIDOTTO RAGAZZI, OVER 65 E SOCI TOURING CLUB ITALIANO: € 5.00 6-17 anni, studenti e scolaresche di ogni età (prezzo per singolo studente), over 65 e soci Touring Club Italiano.
BIGLIETTO FAMIGLIA: € 10.00 genitore cadauno + € 5.00 per minore dai 6 ai 17 anni o studente; dal terzo figlio minore dai 6 ai 17 anni o studente gratuito.
GRATUITA’: bambini fino a 5 anni; persone con disabilità; accompagnatore di persone con disabilità che presentino necessità di accompagnamento specificata nella disability card; docenti se accompagnatori di gruppo scolastico; giornalisti previa esibizione del tesserino in regola; soci ICOM.
PRIMA DOMENICA DEL MESE: INGRESSO PER TUTTI € 7.00 (ESLUSE PARTICOLARI GRATUITA’ O RIDUZIONI)
Visite guidate a raccolta individuale con partenza fissa, i venerdì mattina: € 10.00 – Consigliato l’acquisto online dei biglietti con visita guidata/Le visite a raccolta individuale prevedono fino a un massimo di 30 partecipanti. Visita guidata per gruppi di almeno 10 persone: € 13.00 (tariffa a persona incluso ingresso): prenotazione obbligatoria almeno 15 giorni prima ESCLUSIVAMENTE a didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
Prenotazioni: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it








