FIRENZE – “Mountains. Secret Harmony of the Earth”, la mostra promossa dalla Fondazione Franco Zeffirelli, a cura di Cristina Acidini, presenta una selezione di 25 opere pittoriche del pittore, filosofo e poeta cinese Mao Jianhua.
Si tratta di raffinati ed eleganti lavori, eseguiti con pennello e inchiostro su carta di riso fatta a mano, di varie dimensioni, dai fogli di piccolo formato a rotoli più imponenti, uno dei quali raggiunge ben undici metri di larghezza. Opere maestose e allo stesso tempo molto intimiste, attraverso le quali l’artista dà forma alla segreta armonia della terra, alla musica delle montagne sacre, al suono primordiale dell’universo, che nella tradizione cinese risuona attraverso il guqin, lo strumento musicale cinese dalla storia millenaria.
Nella tradizione culturale della Cina imperiale, la musica del guqin, il gioco degli scacchi, la calligrafia e la pittura erano considerate le quattro pratiche basilari che ognuno doveva coltivare per educare e raffinare se stesso. La musica del guqin è strumento d’elevazione e accrescimento per il letterato, così come lo è per il sovrano. Mao Jianhua procede coerentemente con questo insegnamento.
Mao Jianhua, da sempre affascinato dal Taoismo e dal Buddismo, ha compiuto viaggi di contemplazione e studio sulle Montagne Gialle, esperienze che hanno scandito il suo percorso culturale e attraverso le quali ha trovato la strada personale alla pittura Shan shui.
L’artista ha elaborato una tecnica minimalista, ma curata in ogni dettaglio. Come spiega Pippo Zeffirelli, vicepresidente dell’omonima Fondazione, l’artista “ha saputo portare tratti di modernità ad una grande visione tradizionale cinese”.
“Ci voleva un artista che fosse insieme poeta e filosofo, – sottolinea Cristina Acidini – per restituire con i semplici media dell’antica tradizione cinese la sinfonia segreta della natura, che si fa intendere e si dischiude solo attraverso il percorso paziente della meditazione, fino a immedesimarsi col respiro profondo dell’universo”.
Una pittura di segni grafici a tratti potenti o più delicati danno vita ad autentici paesaggi spirituali. Lo scopo di Mao Jianhua non è riprodurre paesaggi gradevoli, ma creare uno spazio animato dal soffio vitale, dal respiro dell’universo che si concretizza nella melodia realizzata dall’artista, tale soffio è riconduce al filo invisibile che regge il cosmo; le montagne di Mao Jianhua sono le forme simboliche con cui l’universo si fa concreto.
“La vera opera d’arte, non importa se pittura o scultura” – spiega l’artista – “deve essere un’espressione della libertà della vita. Dietro a ogni opera d’arte c’è un messaggio di armonia interiore e di senso di pace, che si trasmette all’osservatore. Ogni dipinto dispiega sulla carta la vita con la sua immagine, ritmo e colore”.
L’esposizione è accompagnata da un elegante catalogo dal titolo Mountains. Secret Harmony of the Earth, a cura di Cristina Acidini, con i testi di Cristina Acidini e Carla Casu, pubblicato da Edizioni Plan.
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Vademecum
FONDAZIONE ZEFFIRELLI – SALA DELLA MUSICA
MAO JIANHUA
MOUNTAINS
Secret Harmony of the Earth
A cura di Cristina Acidini
7-30.11.2018
Sala della Musica | Fondazione Zeffirelli | Piazza San Firenze 5 | Firenze
INAUGURAZIONE MOSTRA
6.11.2018, h. 18.30
ORARI MOSTRA
La mostra sarà visitabile dal 7 al 30 novembre 2018 con i seguenti orari:
Da martedì a domenica: dalle ore 10.00 alle ore 18.00
(chiusura biglietteria ore 17.00)
Lunedì chiuso
Ingresso libero con il biglietto del Museo Zeffirelli