BOLOGNA – E’ una grande retrospettiva quella dedicata ad Alphonse Mucha a Palazzo Pallavicini di Bologna, curata da Tomoko Sato, non solo perché include i lavori più iconici dell’artista, ma anche perché getta uno sguardo inedito sulla sua opera omnia.
Poco infatti si è mai saputo sull’arte e l’estetica all’origine del lavoro di quello che fu uno tra i più influenti artisti della Parigi fin-de-siècle. La mostra bolognese indaga invece proprio gli aspetti teorici delle sue opere, soprattutto il concetto di bellezza, principio centrale della sua arte.
Sono ottanta le opere che compongono il percorso espositivo, suddiviso in tre sezioni tematiche: Donne – Icone e Muse, Le Style Mucha – Un Linguaggio Visivo, Bellezza-Il Potere dell’Ispirazione.
Ad aprire il percorso c’è “Gismonda”, il primo vero manifesto disegnato da Mucha per l’attrice Sarah Bernhardt. Mucha è noto in particolare per le sue grafiche e il manifesto dedicato alla Bernhardt, raffigurata come una dea bizantina, deliziò la stessa attrice che per questo offrì all’artista un contratto per produrre le scenografie ed i costumi di scena, così come tutti i manifesti delle sue rappresentazioni teatrali.
Il successo di questo poster portò a Mucha anche numerose altre commissioni per disegnare manifesti pubblicitari.
Mucha riuscì a creare uno stile tutto personale e un nuovo linguaggio comunicativo, che utilizzava l’immagine di una donna – simbolo del suo messaggio di bellezza – insieme a fiori ed altri elementi decorativi, tratti dalla tradizione folcloristica ceca e di altre culture esotiche. Per Mucha, i manifesti ornamentali (panneaux décoratifs) erano il mezzo ideale per realizzare la sua aspirazione.
Di particolare interesse è anche la sezione che chiude la mostra, relativa al ritorno in patria di Mucha nel 1910, in cui l’artista espresse il suo nazionalismo. Qui sono esposti esempi degli ultimi lavori che sottolineano l’evoluzione dello stile Mucha nell’arte della creazione del messaggio. Le opere in mostra in quest’ultima sezione includono studi per la decorazione dell’allora nuovo Municipio di Praga, così come il manifesto per la mostra Epopea Slava, tenuta a Praga e Brno nel decimo anniversario della nascita della Cecoslovacchia.
Vademecum
Palazzo Pallavicini
Via San Felice 24
Alphonse Mucha
29 settembre 2018 – 20 gennaio 2019
Orari di apertura
Aperto da giovedì a domenica dalle 11.00 alle 20.00
Chiuso il lunedì, martedì e mercoledì.
La biglietteria chiude 1h prima (ore 19.00 ultimo ingresso)
Aperture straordinarie 26 dicembre, 31 dicembre (ore 16.00 ultimo ingresso), 1 gennaio (dalle 14.00)
2 gennaio 2019