FIRENZE – E’ stata inaugurata l’installazione ambientale “vivente” La Stella di Dante, di Felice Limosani, nel Parco di San Donato a Firenze.
L’opera, che si compone di 50 querce alte 6 metri, traduce in simbolo le frasi che chiudono le tre cantiche della Divina Commedia: “e quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inferno); “puro e disposto a salire alle stelle” (Purgatorio); “l’amor che move il sole e l’altre stelle” (Paradiso).
La Stella di Dante si inserisce nella prima cinta urbana di Firenze, protagonista di una grande espansione a seguito del boom edilizio degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso e recentemente al centro di un imponente intervento di riqualificazione urbanistica, che ha visto la nascita del parco come elemento di connessione verde tra le nuove edificazioni universitarie e residenziali da una parte, e il Palazzo di Giustizia dall’altra, voluto per migliorare la vivibilità dell’area. E proprio al Palazzo di Giustizia si rivolge la punta a Est della Stella, che simbolicamente ha anche l’intento di riscattare l’immeritato esilio del Sommo Poeta.
«Ho interpretato il “visibile parlare” dantesco, trasformando le stelle ricorrenti nelle frasi di chiusura delle tre cantiche della Divina Commedia in un’installazione dalla forma “vivente”. – Ha spiegato Felice Limosani. – Ispirandomi a Dante ho sperimentato, oltre la funzione estetica, la ricerca di connessioni più ampie dei significati che il Sommo Poeta ci ha lasciato. In questo momento storico, creare valore a lungo termine tra arte e ambiente con la persona al centro è una priorità»
La Stella di Dante contribuirà ad arricchire il contesto paesaggistico oltre che il contenuto culturale dello spazio, creando un nuovo riferimento identitario per il parco di San Donato.
L’installazione – che si estende per un’ampiezza di 180 metri e sarà visibile da Google Earth e dai voli dell’adiacente aeroporto di Peretola – è destinata a cambiare cromaticamente con il variare delle stagioni. In autunno, le foglie diventeranno progressivamente prima gialle e poi rosse, e cadendo riporteranno il disegno della stella direttamente sul terreno del parco.
Il progetto è stato realizzato con la consulenza scientifica del Prof. Stefano Mancuso, la supervisione paesaggistica di Alberto Giuntoli ricercatore del CNR e il patrocinio del Comune di Firenze.
«Immagino che se Dante scrivesse oggi, la selva non sarebbe più un luogo così oscuro e la città celeste diventerebbe verde. Quest’opera di Felice Limosani ci ricorda che le piante possono cambiare il futuro delle nostre città» – ha sottolineato il Professor Stefano Mancuso.
“Siamo di fronte – ha affermato il sindaco Dario Nardella – non a una semplice piantagione di alberi ma a una vera e propria opera d’arte immersa nel parco di San Donato a Novoli, resa ancora più suggestiva dall’illuminazione notturna che ne esalta la forma di stella. Nel 700esimo anniversario dalla morte di Dante Firenze ricorda anche così il Sommo Poeta e sarà bello questa volta perdersi nella ‘selva oscura’ di queste querce”.