LECCO – Dal 6 dicembre 2019 al 2 febbraio 2020, la sala della fototeca del Palazzo delle Paure di Lecco, sede espositiva comunale, ospita “Il Tintoretto rivelato”, a cura di Giovanni Valagussa. In mostra il dipinto dell’Annunciazione del Doge Grimani, una maestosa opera che rappresenta appunto l’Annunciazione a Maria da parte dell’Arcangelo Gabriele.
Il carattere eccezionale della mostra è dato anche da alcune scoperte emerse nel corso dell’accurata indagine sul dipinto, compiuta in vista dello spostamento a Lecco, attraverso una approfondita campagna fotografica.
“L’esposizione straordinaria di un’opera d’arte in occasione del Natale – spiega il curatore – assume una importanza particolare che ci aiuta a ricordare il senso devozionale per il quale questi capolavori nascevano, prima di approdare alle collezioni e ai musei dove li guardiamo oggi. L’Annunciazione di Jacopo Tintoretto eseguita per un ignoto committente veneziano e arrivata a metà Settecento nella raccolta del doge Pietro Grimani è un magnifico esempio di un fatto sacro, descritto con raffinata enfasi e eleganti soluzioni pittoriche, tipiche del linguaggio veloce e turbinoso di Tintoretto, ma al tempo stesso di un fatto calato nella quotidianità di un quieto interno domestico. Per dire ancora una volta che la luce, la qualità sottile della presenza divina si manifesta nella normalità attenta delle cose umane”.
L’allestimento dell’esposizione è curato dallo studio di architettura Giorgio Melesi ed è stato studiato per favorire un incontro ‘per gradi’ all’opera, con un’attenzione alla valorizzazione e all’approfondimento di tutti i suoi aspetti iconografici e dei loro relativi significati. Al fine di consentire una fruizione particolarmente originale dell’opera è inoltre previsto l’utilizzo delle più avanzate tecnologie multimediali, rese possibili grazie alla collaborazione con Fondazione Clerici, Politecnico di Milano – Polo di Lecco e Univerlecco.
La storia e le vicissitudini dell’opera
Ignota la commissione originaria del dipinto, sappiamo però che verso il 1750 apparteneva al doge Pietro Grimani (in carica dal 1741 al 1752). In quella collezione fu inciso da Pietro Monaco nel 1763 che nella scritta in calce ne indica già esplicitamente l’attribuzione a Jacopo Robusti detto Tintoretto.
Passa poi alla collezione Lechi a Brescia dove si trova intorno alla metà dell’Ottocento, in seguito a Vienna nella collezione Castiglione (1910), da lì in Germania nel 1924 prima a Berlino, poi al Castello di Ramholz quando diviene con altri dipinti proprietà di Hermann Goering e infine alla Alte Pinakothek di Monaco. Venduto dal museo bavarese nel dopoguerra con altre opere della ex collezione Goering, il dipinto approda infine in Italia dove viene esposto a Firenze alla Mostra dell’Antiquariato di Palazzo Strozzi del 1967 ed è in seguito battuto in asta nel 1989, passando nella collezione attuale.
Dopo un’importante segnalazione di Roberto Longhi che la giudica un’opera giovanile, l’Annunciazione è sempre stata considerata pienamente autografa. Solo nella scheda di Paola Rossi del 1982 (R. Pallucchini – P. Rossi, Jacopo Tintoretto: le opere sacre e profane, 1982) si ipotizza cautamente che possa esservi l’intervento del figlio di Jacopo, cioè Domenico Tintoretto. In realtà restando ad oggi piuttosto sfuggente l’identità di Domenico e soprattutto in considerazione dell’alta qualità pittorica di alcuni passaggi eccezionali come la figura dell’angelo in volo oppure delle idee del tutto originali della finestra con i vetri antichi tondi di Murano o della naturalistica cesta in primo piano, si deve immaginare una esecuzione autografa di Jacopo, forse coadiuvato dalla bottega in alcune parti secondarie, come era prassi normale nella sua vastissima attività.
Il vistoso pentimento nella posizione della mano sinistra di Maria (chiaramente visibile nelle indagini all’infrarosso) contribuisce a confermare l’ideazione in prima persona da parte di Jacopo.
Per la cronologia è probabile che ci si trovi piuttosto vicino proprio a un’altra versione dello stesso tema, la Annunciazione della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, dipinta da Tiziano; il dipinto dovrebbe essere stato eseguito da Tintoretto intorno al 1555-1556.
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BIGLIETTO D’INGRESSO: € 2,00
Gratuito: Disabili e loro accompagnatori | Studenti scuole di Lecco |
Bambini di età inferiore ai 6 anni | Studenti universitari con University
Student Card | Soci Fai e TCI | Possessori di Wow Card | Clienti Trenord |
Titolari Card Musei Lombardia e Piemonte | Giornalisti con tessera
di riconoscimento | 1 accompagnatore gruppi ogni 15 persone.
VISITE
Tutte le visite sono guidate. Durata: 20 minuti.
Max 15 persone per visita.
ORARI
da martedì a venerdì: 9:30 – 19:00
sabato e domenica: 10:00 – 19:00
chiuso il lunedì e il 25/12
APERTURE STRAORDINARIE
26 Dicembre, 1 Gennaio
e 6 Gennaio: 14:00 – 19:00
PRENOTAZIONE PER GRUPPI
segreteria@tintorettorivelato.it