NAPOLI – Inaugura il 30 marzo, al Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra Oro Rosso. Sculture d’oro e corallo, disegni di sangue, curata da Stefano Causa insieme a Blandine Gwizdala.
Al centro dell’esposizione un dialogo tra le sculture dorate dell’artista belga e alcuni capolavori di grandi maestri del passato di epoca rinascimentale, manierista e barocca, selezionati da Stefano Causa, che spiega: “Fabre racconta, in una lingua non troppo diversa, una vicenda di metamorfosi incessanti; di materiali che mutano destinazione e funzione; una storia di sangue e umori corporali, inganni e trappole del senso; pietre preziose, coralli e scarabei, usciti a pioggia dai residuati di una tomba egizia, frammenti di armature, sequenze di numeri e citazioni dalle Scritture, dentro un universo centrifugo di segni…che, talvolta, diventa un sottobosco nel quale calarsi con i pennellini di uno specialista fiammingo di nature morte”.
Nell’esposizione al Museo di Capodimonte l’artista mette in scena un intero universo di simboli che parlano d’arte e di bellezza, di forza e fragilità del genere umano, del ciclo continuo di vita-morte-rinascita.
Nella chiesa del Pio Monte della Misericordia, sempre il 30 marzo, la scultura di Fabre The man who bears the cross (L’uomo che sorregge la croce), del 2015, sarà invece in dialogo diretto con le Sette opere di Misericordia (1606-1607) di Caravaggio, proponendo nuove riflessioni e segnando un ideale e virtuoso passaggio di testimone tra passato e presente artistici.
“L’uomo che sorregge la croce (2015) – scrive Melania Rossi – è la rappresentazione dell’interrogarsi, è la celebrazione del dubbio, e con la sua collocazione all’interno del Pio Monte della Misericordia sembra aggiungere un’ottava Opera di Misericordia: confortare chi dubita. Nel dipinto di Caravaggio, il bello e il vero coincidono mirabilmente e la sua opera è un incredibile intreccio di luce e buio in cui la volontà di rappresentare la verità dell’essere umano del 1600 trova piena soddisfazione. Tutta la ricerca di Jan Fabre, artista del nostro tempo, va nella stessa direzione; il ciclo vita-morte-rinascita è centrale nel suo pensiero in cui religione e scienza, simbolo e corpo si compenetrano in un vortice geniale di immagini e azioni”.
Andrea Viliani, Melania Rossi e Laura Trisorio sono i curatori dell’esposizione ospitata al Museo Madre. Qui l’iconica scultura L’uomo che misura le nuvole (2018), versione in marmo di Carrara, è allestita nel Cortile d’onore del museo regionale d’arte contemporanea.
L’uomo che misura le nuvole si ispira dall’affermazione che l’ornitologo Robert Stroud pronunciò nel momento della liberazione dalla prigione di Alcatraz, quando dichiarò che si sarebbe d’ora in poi dedicato appunto a “misurare le nuvole”. Fabre con il suo lavoro tenta costantemente di misurare le nuvole, ovvero di dichiarare che se la tensione verso il sapere ha limiti invalicabili è però possibile esprimere l’inesprimibile attraverso la ricerca artistica.
Infine, la storica galleria Studio Trisorio ospita dal 29 marzo Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (Omaggio a Hieronymus Bosch in Congo), a cura di Melania Rossi e Laura Trisorio.
In esposizione una selezione di opere di Fabre realizzate completamente con gusci di scarabei iridescenti ispirate alla triste e violenta storia della colonizzazione del Congo belga. L’ispirazione storica si unisce alla simbologia medioevale tratta da uno dei più grandi maestri fiamminghi, uno dei maestri putativi di Jan Fabre, Hieronymus Bosch, e in particolare dal suo capolavoro Il Giardino delle Delizie (1480-1490).
Vademecum
Jan Fabre. Oro Rosso
Sculture d’oro e corallo, disegni di sangue.
Museo e Real Bosco di Capodimonte
Via Miano 2, Napoli
30 marzo – 15 settembre 2019
Jan Fabre. L’uomo che sorregge la croce.
Pio Monte della Misericordia
Via dei Tribunali 253, Napoli
30 marzo – 30 settembre 2019
Jan Fabre. Omaggio a Hieronymus Bosch in Congo.
Studio Trisorio
Riviera di Chiaia 215, Napoli
29 marzo – 30 settembre 2019
Jan Fabre. L’uomo che misura le nuvole
Museo Madre
Via Luigi Settembrini 79, Napoli
30 marzo – 30 settembre 2019