NAPOLI – Capitelli, colonne, cornicioni e triglifi di un edificio dorico, sono questi gli elementi decorativi ritrovati dagli archeologi del Parco Archeologico di Paestum mentre rimuovevano la fitta giungla che nel corso degli anni si è formata sul versante occidentale delle mura del Parco.
La sorprendente scoperta avviene a poche settimane dall’inizio dei lavoriavviati nell’ambito di progetto europeo finanziato con fondi strutturali, finalizzati appunto al restauro e alla riqualificazione della cinta muraria dell’antica Paestum, lunga circa 5 km.
Tra gli elementi architettonici rinvenuti, tutti di estremo interesse, si evidenzia in particolare un pannello, probabilmente una metopa in arenaria decorata con tre rosette a rilievo, come sono note anche in altri edifici dorici costruiti tra VI e V sec. a.C. a Paestum e nel suo territorio.
Gli elementi appartengono, con tutta probabilità, a un tempietto o un portico (stoà) che risalirebbe allo stesso orizzonte della Tomba del Tuffatore e del Tempio di Athena (fine VI/inizi V sec. a.C.).
Come spiega il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, “la zona in passato ha restituito una stipe votiva, con statuette fittili di divinità femminili in trono e frammenti ceramici databili tra VI e III sec. a.C”.
Il Parco – fa sapere il Direttore – contestualmente al recupero degli elementi, che sono stati trasportati in deposito dove saranno sottoposti a una serie di analisi e interventi di consolidamento, ha informato il Direttore Generale per l’Archeologia, Gino Famiglietti e il Soprintendente delle province di Salerno, Avellino e Benevento, Francesca Casule, per concordare una strategia di intervento e di indagine condivisa.
Il 19 giugno, alle ore 12, a Salerno, presso la sede della Soprintendenza, si terrà una conferenza stampa aperta al pubblico, durante la quale il Direttore del Parco e il Soprintendente presenteranno maggiori dettagli in relazione alla scoperta.