BOLOGNA – “Il fregio dei Carracci – Opere a confronto” è la mostra che apre al pubblico, dal 22 novembre 2019 al 16 febbraio 2020, a Palazzo Fava, in occasione delle celebrazioni per i 400 anni dalla morte di Ludovico Carracci.
Si tratta di un’esposizione che mette in dialogo gli affreschi che rivelarono al mondo la rivoluzione dei Carracci con 31 opere, tra dipinti, sculture e installazioni, del Novecento provenienti dalla collezione di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, molte delle quali mai esposte al pubblico prima.
La mostra è frutto di un lavoro di ricerca nei caveaux, condotto da Benedetta Basevi e Mirko Nottoli, storici dell’arte di Genus Bononiae, per individuare opere che presentassero attinenze tematiche. Tra queste si potrà ammirare “Battaglia” di Giuseppe Maria Crespi, che rimanda a quello dei combattimenti di Giasone, o la “Salomé” di Mimmo Palladino, eroina tragica al pari della Didone dell’Eneide. Ma anche “Pietre Alpestri” di Fortunato Depero e la “Scultura Luminosa” di Marco Lodola che richiamano il tema del gioco dei fregi della Sala Cesi, tratto dal sesto libro dell’Eneide.
In occasione della riapertura del Piano Nobile esce per i Tipi della Maggioli Edizioni la Guida di Palazzo Fava a cura di Angelo Mazza, che offre la prima documentazione integrale dell’apparato decorativo del Palazzo.
Spiega Mazza: “Con questo nuovo allestimento, a celebrazione del 400mo anniversario della morte di Ludovico, abbiamo voluto valorizzare gli affreschi carracceschi e la loro iconografia a partire dalla scelta dei soggetti pittorici. Non può infatti sfuggire che la celebrazione bolognese di Enea progenitore dei romani, in quello che è il più vasto ciclo italiano sull’Eneide, suona come messaggio politico di professata sudditanza allo Stato della Chiesa, di cui la città era, dopo Roma, il più importante centro urbano. Così come nell’impressionante naturalismo del ciclo di Giasone e Medea si ravvisa un omaggio al rinnovato interesse nei confronti dello studio della natura, di cui il bolognese Ulisse Aldrovandi fu uno dei principali fautori”.
“Le celebrazioni per i 400 anni dalla morte di Ludovico Carracci, – ricorda il Presidente Fabio Roversi- Monaco – rappresentano per Genus Bononiae l’occasione per valorizzare il grande patrimonio che i tre artisti hanno lasciato a Palazzo Fava. Un’opera immensa che fa sempre ‘da sfondo’ alle nostre mostre, ma che per alcuni mesi dell’anno vogliamo valorizzare ‘in esclusiva’, con poche opere del contemporaneo che ci portino a concentrare l’attenzione sulla bellezza del fregio e l’importanza di averlo recuperato. Ricordo, infatti, che quando la Fondazione lo ha acquistato Palazzo Fava era ridotto a un rudere, colpevolmente abbandonato insieme a tutti i suoi tesori: le preziose sale affrescate dai Carracci rischiavano di affondare nel buio dell’incuria” .
Per tutto il periodo dell’esposizione è previsto un ciclo di incontri con esperti d’arte, coordinato dal Prof. Angelo Mazza.
Calendario aggiornato su www.genusbononiae.it
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