Una esposizione per comprendere i temi centrali e le passioni, che hanno animato la creatività eclettica del genio spagnolo, influenzandone l’esperienza umana e artistica. Più di 200 opere tra disegni, ceramiche e oli, provenienti da importanti raccolte private di tutto il mondo e dal museo di Mija Malaga. Un percorso che permette di indagare l’evoluzione artistica del pittore più prodigioso del secolo scorso, partendo dai primi anni parigini con le incisioni del ciclo La Suite des saltimbanques (1913) all’esperienza più matura delle opere grafiche (disegni e litografie) dedicate a La Célestine del 1971.
La ricerca di Picasso non dipende semplicemente dall’esperienza dell’arte stessa, ma è ben radicata in altre e più ampie passioni che diventano motivo di ispirazione e creazione delle numerose ed eterogenee opere, tra queste il teatro, il circo, la tauromachia, le donne, la politica. Un repertorio di immagini ampiamente illustrate attraverso una grande varietà di tecniche, che oltre alla pittura, comprende l’incisione e la ceramica. La donna è forse uno dei soggetti più sentiti dal pittore, la maggior parte dei suoi dipinti rappresentano infatti donne. È la gioia di vivere e nello stesso tempo è l’ossessione a cui dare forma, la sua inseparabile compagna e la sua regina. Alcuni biografi hanno attribuito a Dora Maar l’influsso esercitato nella vita di Picasso dal 1935 al 1943 e anche nel suo radicale cambiamento dello stile pittorico. Sarebbe stato infatti il temperamento forte, nevrotico e intellettualmente isterico della sua compagna a spingere l’artista verso una esasperazione del suo espressionismo estetico, sia nella scomposizione dei piani prospettici sia nella profondità e acutezza interpretativa del carattere di lei.
Tête de femme, 1943, esposto a Pavia è l’ultimo e forse il più completo di una sequenza di quattro ritratti realizzati tutti nello stesso giorno il 3 giugno del 1943, quasi una sorta di addio a Dora Maar, immediatamente prima che l’artista incontrasse la sua prossima conquista e novella musa, la giovanissima Françoise Gilot.
In mostra anche uno spazio sarà dedicato a tre rappresentazioni innovative del grande dipinto di Picasso: Guernica, reinterpretata da tre artisti italiani. Stefano Bressani, che nella sua opera Urlo alla vita rappresenta la Guernica come un inno alla vita, alla passione e al colore sovrapponendo all’opprimente grigiore livido della guerra, ritrovato nell’opera originale, un urlo di speranza. L’opera Per Guernica ora di Paolo Baratella parte invece da immagini decomposte e decostruite per dire no a chi ritiene che le distruzioni e i massacri siano l’unico mezzo per risolvere i contrasti tra i popoli. Infine l’artista milanese Paolo Ceribelli immagina la Guernica come una ripetizione ossessiva di un’icona; il suo perdere prima profondità poi forma e infine colore, sbiadendosi, non è che la rappresentazione della ciclicità con cui ripetiamo i nostri orrori, con cui li trasformiamo in routine “altro da noi”.
La mostra è organizzata dalla Fondazione universitaria Alma Mater Ticinensis e dall’Associazione Culturale ViviPavia, in partnership con MUSA Group e in collaborazione con il Comune e l’Università di Pavia.
Il catalogo della mostra, edito da Gli Ori, è stato curato da Paola Gribaudo.
Vademecum
Picasso e le sue passioni
Dal 19 Dicembre 2015 al 20 Marzo 2016
Pavia Palazzo Vistarino
Curatore: Lola Duran
Biglietti: intero € 12, ridotto gruppi, studenti universitari e over 65 € 8, bambini fino a 5 anni € 1, scuole € 6
Info: info@picassoelesuepassionipavia.it
http://www.picassoelesuepassionipavia.it