RAVENNA – Fino al 24 novembre 2019 va in scena a Ravenna la VI edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo. La città apre così i suoi luoghi più suggestivi ad artisti locali e provenienti da tutto il mondo, creando un interessante dialogo tra arte antica e arte contemporanea.
Di seguito alcuni appuntamenti
MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna
Il museo ospita due mostre: Chuck Close. Mosaics curata da Daniele Torcellini e Riccardo Zangelmi Forever young curata da Davide Caroli.
Figura di spicco dell’arte contemporanea dai primi anni ’70, Chuck Close è un artista internazionalmente famoso per i suoi ritratti, dipinti in scala monumentale a partire da fotografie.
La mostra al Museo d’Arte della Città di Ravenna presenta la nuova serie di opere a mosaico, affiancate da opere relative come stampe, arazzi e fotografie, e documenta inoltre il lavoro svolto da Mosaika Art and Design e da Magnolia Editions per la realizzazione delle opere installate nella stazione Second Avenue-86th Street di New York City.
La seconda mostra del MAR è, invece, un’occasione per ritornare bambini, grazie ai lavori di Riccardo Zangelmi, unico artista italiano certificato LEGO® Certified Professional, all’interno di un gruppo ristrettissimo di soli quattordici persone in tutto il mondo. Un’immersione in un percorso creativo tra oggetti, ricordi e fantasie legate al mondo dell’infanzia grazie a più di venti opere realizzate con oltre 800mila mattoncini LEGO® di differenti dimensioni e colori. Per celebrare la città di Ravenna, l’artista ha realizzato un’originale scultura raffigurante Dante Alighieri.
Entrambe le mostre restano aperte fino al 12 gennaio 2020 e, quindi, ben oltre la fine di RavennaMosaico 2019. Dal 15 al 17 novembre il MAR sarà “invaso” dalle divertenti e sorprendenti creazioni in mattoncini LEGO® del Ravenna Brick Festival realizzato dal gruppo Romagna Lug.
Il museo espone inoltre Vanitas una scultura in mosaico dalle grandi dimensioni raffigurante un teschio, realizzato da Niki de Saint Phalle nel 1988 con tessere in vetro specchiato e foglie di palladio: Tête de Mort I.
Niki de Saint Phalle svilisce la drammaticità della morte attraverso le grandi dimensioni della scultura e, ironicamente, afferma il superamento della fine con la continuità della vita. Le tessere specchiate riflettono l’immagine di chi osserva, obbligando ad un confronto diretto, come memento mori, con il simbolo della fine, e contemporaneamente restituiscono la molteplicità dell’identità umana. L’opera scelta, non casualmente per Ravenna città dei mosaici e dei mausolei, rimanda chiaramente all’iconografia della vanitas e ad un tema particolarmente connotativo per il territorio, quello della vittoria della vita eterna sulla morte. Niki de Saint Phalle affronta l’iconografia del teschio e riprende gli stilemi delle antiche raffigurazioni scegliendo non solo la tecnica del mosaico, ma utilizzando il potere riflettente dello specchio, inevitabile rimando all’arte musiva bizantino – ravennate.
Palazzo Rasponi dalle Teste
Il palazzo ospita Opere dal Mondo, la tradizionale mostra|concorso a cura di AIMC (Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei) con una selezione di lavori di artisti internazionali, che per questa edizione sarà a tema dantesco, e la quinta edizione del premio GAeM Giovani Artisti e Mosaico, in cui giovani artisti under Forty, si avvalgono della tecnica musiva in modo tradizionale o sperimentale. Il premio, suddiviso in quattro sezioni, prevede una collaborazione con il MAG Magazzeno Art Gallery dove si tiene una personale di uno dei premiati. Saranno presenti, inoltre, gli interventi artistici del gruppo CaCO3 e del fotografo Luigi Tazzari.
Biblioteca Classense
La storica biblioteca apre tutti i suoi spazi alla Biennale: dalle sale espositive a quelle di lettura, dai chiostri agli ambienti più rappresentativi. L’Accademia di Belle Arti di Ravenna, presso la Manica Lunga della Classense, presenta il suggestivo progetto dal titolo Incursioni, ovvero un affascinante intreccio di storie entro il quale il visitatore può seguire i fili delle nuove esperienze creative dei più giovani artisti del mosaico. Nelle sale di lettura al piano terra nasce un dialogo continuo tra libri tradizionali e libri a mosaico con Bibliomosaico a cura di Rosetta Berardi e Benedetto Gugliotta. Anche il chiostro di ingresso è sede espositiva per un’installazione del mosaicista Paolo Racagni, e la donazione dell’opera Arborea donna libera aurea da parte degli eredi di Maria Grazia Brunetti autrice del pannello in mosaico.
Classis – Museo della Città e del Territorio
Qui è ospitata la mostra a cura di Giuseppe Sassatelli intitolata Tessere di mare. Dal mosaico antico alla copia moderna, un’esposizione di mosaici pavimentali romani a soggetto marino che sottolinea un aspetto centrale del nuovo museo ravennate, ossia il rapporto della città con il mare.
Il percorso espositivo prevede importanti mosaici provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dall’area archeologica di Populonia e copie di mosaici antichi provenienti dalla collezione del Maestro Severo Bignami. In particolare è esposto un importantissimo mosaico del I secolo a.C. proveniente dalla Casa del Fauno di Pompei e appartenente alle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Museo Nazionale di Ravenna
Il museo presenta Intersezioni a cura di Emanuela Fiori e Giovanni Gardini, con opere di Sara Vasini e Luca Freschi, due giovani artisti dai linguaggi e dagli esiti artistici molto diversi fra loro.
Basilica di Sant’Apollinare in Classe
Il Polo Museale dell’Emilia-Romagna presenta Eldorato, progetto dell’artista Giovanni de Gara che racconta l’illusione di una terra dell’oro attraverso installazioni site-specific che utilizzano come materia prima un oggetto salva-vita: le coperte isotermiche, normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali, ed entrate nell’immaginario collettivo come “veste dei migranti”.
Il dialogo costante tra antico e contemporaneo si respira anche negli altri monumenti Unesco gestiti dalla Curia di Ravenna. Presso il Battistero Neoniano, il Museo Arcivescovile e la Cappella S. Andrea sono esposte le istallazioni musive site-specific di Felice Nittolo a cura di Linda Kniffitz.
In San Vitale, nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e nella Cattedrale Metropolitana gli studenti del Liceo Artistico Nervi Severini presentano Artifex Mosaico. Dall’antico al contemporaneo mentre nei Chiostri Francescani espongono Mostraico – Installazioni Musive contemporanee.
Il sodalizio tra Ravenna e Faenza si consolida anche per questa Biennale con il MIC Museo Internazionale della Ceramica in Faenza che propone a Ravenna nell’atrio di Palazzo Rasponi dalle Teste un’installazione del ceramista Andrea Salvatori dal titolo Ikebana Rock’n’Roll curata da Davide Caroli.
In questa ottica si inserisce anche il Museo Diocesano di Faenza che nella sede faentina della Chiesa di Santa Maria dell’Angelo allestisce una personale del mosaicista ravennate Marco De Luca curata da Giovanni Gardini.
Con i progetti Purgatorio in bottega e Dal Museo alla bottega, anche per questa edizione si rinnova la collaborazione con CNA Ravenna con le iniziative che coinvolgono le realtà artigiane del centro storico.
RavennaMosaico 2019 è anche ricerca, tutela e conservazione; il Comune di Ravenna, le fondazioni Flaminia e RavennAntica, l’Università di Bologna, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Liceo Artistico Nervi-Severini e in collaborazione con l’AIMC danno vita a un grande progetto di restauro e riqualificazione del Parco della Pace, un vero e proprio museo all’aria aperta inaugurato nel 1988 con mosaici, fra i tanti, di Mimmo Paladino e Bruno Saetti.