AREZZO – Il 25 aprile, l’artista internazionale Olivier Grossetête farà rivivere per un giorno la Torre di Berta, simbolo di Sansepolcro. L’antica Torre Campanaria del paese venne rasa al suolo dopo averne minato le fondamenta nella notte, il 31 luglio 1944. Gli abitanti ricordano quell’evento, che ha cambiato per sempre il volto del paese lasciando solo il ricordo di chi la vide, come “la neve di luglio”.
L’idea di CasermArcheologica è dunque di regalare ancora una volta a Sansepolcro la sua Torre nelle sue dimensioni reali, coinvolgendo nel progetto l’artista francese Olivier Grossetête e il suo team.
Grossetête realizzerà una delle sue famose performance artistiche partecipative a Sansepolcro, portando millecinquecentocinquanta scatole e oltre 100 persone per ricostruire, anche se solo per un giorno nel piccolo borgo, l’iconica Torre.
La ricostruzione della Torre vuole porre una riflessione sull’edificio e sul suo valore storico e simbolico e vuole farlo aggregando la comunità cittadina in un momento di partecipazione collettiva con la finalità di ritrovare, insieme, un pezzo della propria storia: un intervento artistico realizzabile solo grazie alla collaborazione attiva della cittadinanza.
Nei giorni tra il 19 Aprile e il 24 Aprile si svolgeranno i laboratori, aperti a gruppi di circa 20 persone, per la costruzione delle scatole in cartone e per l’assemblaggio degli elementi portanti che poi saranno trasferiti in Piazza Torre di Berta (per iscriversi: casermarcheologica@gmail.com). Al termine di ciascuna delle giornate si svolgeranno appuntamenti che vedranno protagoniste le Associazioni del territorio e coloro che in questi anni, autonomamente, hanno raccolto documentazione e composto letture, spettacoli, brani musicali dedicati alla Torre, al suo abbattimento ad opera dell’esercito tedesco e al drammatico momento storico della Seconda guerra Mondiale in Valtiberina. Si tratterà di diverse giornate, a cavallo della data simbolica del 25 aprile, in cui saranno affrontate e approfondite le cause storiche e il contesto sociale e culturale che hanno portato al regime fascista e quindi alla guerra con le sue tragiche conseguenze.
Due mesi e mezzo di collaborazione, di aggregazione tra persone del territorio che, come affermano Laura Caruso e Ilaria Margutti, socie fondatrici di Casermarcheologica “lavorano insieme con l’obiettivo condiviso di ricostruire un’architettura in cartone che avrà forma e dimensione di quella Torre di Berta che ancora oggi tutti, quotidianamente, si ricorda con nostalgia e affetto, riconosciuta come simbolo identitario della Città, distrutta dall’esercito nazista”.
L’evento, che rientra nel progetto “Le mura raccontano”, è promosso da CasermArcheologica, con il sostegno del MIBACT, Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana, e in collaborazione con il Comune di Sansepolcro, Anpi e Museo delle Resistenza e il sostegno dell’Azienda Tecnicart.