VICENZA – Il 20 giugno apre ai Musei Civici di Bassano la mostra Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo, a cura di Chiara Casarin e Pierluigi Panza. La città di Bassano del Grappa ha, infatti, scelto di omaggiare il grande genio di Piranesi in occasione del terzo centenario della sua nascita (4 ottobre 1720).
Il patrimonio grafico dell’artista di origini venete, che conta a Bassano circa 570 opere, viene esposto nel quarto e quinto piano di Palazzo Sturm.
“Il desiderio di aprire i nostri archivi e di valorizzare le nostre collezioni nascoste – commenta Elena Pavan, Sindaco di Bassano del Grappa – ci permette ora, per la prima volta nella storia dei nostri musei, di ammirare i capolavori grafici di Piranesi e di coglierne il genio artistico e la straordinaria abilità nella tecnica incisoria”.
Si tratta di “una mostra completa delle incisioni piranesiane conservate a Bassano” – spiega Casarin – “una mostra che risponde alla volontà di esporre al pubblico i tesori conservati nella sala stampe e negli archivi della Biblioteca e che conferma, ancora una volta, quanto l’insegnamento degli antichi sia vivo nell’arte contemporanea”.
“La mostra che i Musei Civici di Bassano dedicano al genio di Piranesi” – aggiunge Pierluigi Panza – “testimonia un importante progresso nello studio delle collezioni permanenti della città e consente di sottolineare alcune precisazioni sulle vicende biografiche dell’artista e della sua famiglia”.
Per la prima volta nella loro storia, dunque, i Musei Civici di Bassano del Grappa espongono al pubblico il corpus completo di incisioni piranesiane presenti nelle collezioni permanenti cittadine. Un corpus completo che comprende le più celebri Vedute di Roma: tavole raffiguranti i monumenti antichi realizzate dall’artista nell’intero arco della sua vita. A queste si aggiungono i quattro tomi delle Antichità Romane, preziosi volumi che costituiscono il fulcro della visione archeologica di Piranesi.
La mostra gode dell’importante collaborazione della Fondazione Giorgio Cini di Venezia per il prestito delle 16 tavole tratte dalla celebre serie delle Carceri d’Invenzione. Pubblicata una prima volta nel 1748, l’opera completa viene data alle stampe nel 1761, diffusa con il titolo Carceri d’Invenzione di G. Battista Piranesi archit. vene. Per la loro straordinaria libertà di immaginazione e per la capacità di trasferire nel segno grafico una sensibilità pittorica, le incisioni rivelano l’influenza dei Capricci di Giambattista Tiepolo, incontrato da Piranesi presumibilmente nel 1745, poco prima della sua ripartenza per Roma. Assieme alle Vedute, le Carceri d’Invenzione costituiscono l’opera più famosa della produzione piranesiana e testimoniano la grande abilità nell’uso della tecnica incisoria da parte dell’artista.
In esposizione anche due video che approfondiscono il percorso espositivo e narrano il successo di Giambattista Piranesi all’estero, i punti salienti della vita dell’artista a partire dal ritrovamento dell’atto di battesimo. Si tratta di The Lumière Mystérieuse, scritto e diretto da Massimo Becattini e Giovan Battista Piranesi 1720-1778, realizzato in occasione della grande mostra dedicata all’artista nel 1978 dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
La mostra si completa con il film che Factum Arte ha realizzato in occasione della mostra Le arti di Piranesi. Architetto, incisore, antiquario, vedutista, designer, organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini nel 2010.
Infine Luca Pignatelli è l’artista contemporaneo con il quale i curatori della mostra vogliono testimoniare quanto, ancora una volta, l’insegnamento artistico degli antichi sia vivo nella produzione artistica del presente. Come in Piranesi, anche nei lavori di Pignatelli la storia è assoluta protagonista e diventa di volta in volta quella che lo stesso artista definisce una “rappresentazione stratificata del tempo”. Gli orologi inseriti nella Veduta del Castello dell’Acqua Felice di Pignatelli, oggi, raccontano questa storia e lo fanno mostrandosi in qualità di piccoli oggetti perfetti che hanno scandito il passato e determinato la vita di molti uomini.
L’allestimento è costituito da cinquantasei teche progettate dallo studio APML architetti, strutture pensate per preservare le condizioni ottimali di conservazione delle opere sia da un punto di vista microclimatico che luministico.
Il catalogo della mostra, edito da Silvana Editore, è a cura di Chiara Casarin e Pierluigi Panza, con testi di Chiara Casarin, Pierluigi Panza, Luca Massimo Barbero, Enzo Di Martino, Manlio Brusatin e Stefano Pagliantini.
Dettagli, curiosità e backstage, in attesa dell’apertura della mostra, sono disponibili sui canali social dei Musei Civici.
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Vademecum
Musei Civici Bassano del Grappa
Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo
A cura di Chiara Casarin e Pierluigi Panza
Palazzo Sturm 20.6—19.10.2020
Salvo diverse e successive indicazioni sulle modalità di accesso e date le vigenti restrizioni relative al contenimento del Covid-19 e riferibili all’accessibilità degli spazi museali, il giorno 20 giugno alle ore 18 sarà possibile accedere alla mostra solo previo invito personale da esibire all’ingresso e dal giorno 21, in orario museo, preferibilmente prenotando l’ingresso a fasce orarie mediante mail o telefono alla biglietteria del Museo Civico