FIRENZE – Apre al pubblico dal 28 aprile, al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato la prima mostra personale in un museo del cinquantatreenne coreografo francese Jérôme Bel, a cura di Antonia Alampi. Bel (n.1964) vive a Parigi, ma di fatto lavora in tutto il mondo. I suoi film e spettacoli sono stati infatti presentati in musei di arte contemporanea e biennali di tutto il mondo, tra cui la Yokohama Triennale, il MoMA di New York, dOCUMENTA(13), Tate Modern, Centre Pompidou Paris, Malaga e Metz, la Biennale di Lione, la Biennale di Porto Alegre e la Biennale di Tirana, il Palais de Tokyo, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, MABA Buenos Aires, Performa New York e Fondation Bernardo Lisboa.
A caratterizzare questa insolita mostra è il tempo, più che lo spazio. Da qui infatti il titolo 76’38’’ + ∞ che allude proprio alla durata, alla somma delle lunghezze dei video in mostra. Un incoraggiamento a osservare i lavori dall’inizio alla fine, che in teatro rappresenta la norma, contrariamente al museo. Il simbolo ∞ è riferito alle innumerevoli possibilità della nuova danza, un loop creato appositamente per il Centro Pecci: un’opera senza fine realizzata per essere esperita dai pochi secondi all’eternità.
76’38’’ + ∞ si presenta come quella che Jérôme Bel stesso definisce una “drammaturgia della dis-alienazione”, articolandosi intorno a cinque opere chiave realizzate negli ultimi venti anni, che partono dal teatro e raccontano il rapporto tra cultura capitalistica e individuo, il ruolo del segno (e del brand) e di quanto ci condizioni nella vita di tutti i giorni, la gerarchia nella danza classica e la rottura poi di quelle convenzioni nel ballo moderno.
Da un punto di vista formale, 76’38’’ + ∞ ha una componente performativa e una filmica, con performance presentate ogni domenica, ed una che si svolge ogni giorno durante l’intero orario di apertura del museo. Tutti gli altri lavori in mostra sono stati espressamente realizzati per la video-camera, un mezzo che Bel adotta da sempre per riproporre i suoi lavori, legandosi alla storia della danza contemporanea e al suo rapporto con l’immagine in movimento.
In occasiano della presentazione della mostra la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni ha sottolineato: “I linguaggi del contemporaneo si intersecano e si contaminano. Questa mostra lo conferma ed è importante che avvenga in un museo. C’è bisogno di contemporaneità. ”La mostra – ha quindi aggiunto Barni – è parte di una rete di iniziative: oltre alla mostra a Prato, Jerome Bel sarà presente con uno spettacolo, prima nazionale, a Fabbrica Europa alla stazione Leopolda di Firenze il 10 e 11 maggio. Il 28 parteciperà ad una conversazione, sempre a Prato, con Kinkaleri. Linguaggi e modi diversi di rappresentazione si intrecciano con un obiettivo comune, quello di far partecipare e coinvolgere sempre più i cittadini sulle tematiche molto complesse dell’arte contemporanea, che ha bisogno di educazione”.
La mostra sarà visitabile dino al 25 giugno 2017.
Vademecum
Dal 28 Aprile 2017 al 25 Giugno 2017
Prato, Centro Pecci Prato
Info: +39 0574 5317
info@centropecci.it
http://centropecci.it/