NAPOLI – Ha preso il via al Mann, il Museo archeologico nazionale di Napoli, il restauro del mosaico, ritrovato nell’800 negli scavi di Pompei e risalente al 100 a.C. circa, che raffigura una scena della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario III di Persia.
“Ci vuole coraggio per affrontare un restauro di questo tipo, il coraggio che ci trasmette questo grande personaggio che si lanciò alla conquista del mondo” – ha dichiarato il direttore del Mann, Paolo Giulierini.
“Un coraggio – ha sottolineato ancora Giulierini – che in parte è mancato nei tempi passati, quello di porsi il problema del mosaico di Alessandro. Ringrazio il professore Antonio De Simone che mi ha subito sottolineato l’urgenza e l’importanza di questo restauro, il nostro architetto Amanda Piezzo. Il Museo, con il suo laboratorio di restauro guidato proprio da oggi da Maria Teresa Operetto, per questa impresa non si è chiuso in se stesso. Lavoriamo insieme a importanti partner scientifici, Università, alla Tim in collaborazione con Ntt Data e una tecnologia che si coniuga con il miracolo quotidiano delle mani dei nostri restauratori. Sarà un restauro ‘trasparente’, visibile ai visitatori alla riapertura dei musei ed in alcune fasi anche on line. Tutti insieme ci prendiamo questa grande responsabilità, in coordinamento con l’Istituto centrale per il restauro (Icr) diretto da Alessandra Marino, che ringrazio. Tra un anno organizzeremo la grande mostra Alessandro e la Via delle Indie, con la Regione Campania. Perché il nostro Museo, simbolo dell’archeologia italiana nel mondo, guarda a Oriente e ad Occidente”.
Il mosaico raffigurante la Battaglia di Isso, un manufatto di 5,82 metri per 3,313 metri, ha un peso di circa sette tonnellate. E’ composto da un milione di tessere, e quando fu sepolto dall’eruzione del Vesuvio, nell’ottobre del 79 d.C., decorava il pavimento della domus del Fauno, ora nella Regio VI di Pompei, da almeno 170 anni.
Per questo restauro il mosaico sarà staccato dalla parete che occupa dal 1916. La parte davanti, con il disegno fatto di microtessere di materiali provenienti dall’Italia e dall’Africa, sarà protetta da un fasciame di legno. Si comincerà a intervenire dal retro su microfratture, rigonfiamenti, deterioramenti del supporto, ossidazione dei ferri che lo sostengono e altre criticità emerse durante campagne di rilievi diagnostici nel 2015 e nel 2018.
Il restauro fa da apripista alla mostra che tra un anno il Mann dedicherà proprio ad Alessandro Magno e alla via delle Indie.