ROMA – La mostra Al Norte de la tormenta porta al MAXXI, dal 22 maggio all’8 settembre 2019, i capolavori della collezione IVAM di Valencia, che sin dalla sua fondazione nel 1985, ha raccolto nel tempo un patrimonio artistico invidiabile che combina arte moderna e contemporanea, globale e locale, da diverse geografie e contesti culturali: spagnolo, europeo, latino americano, nord americano.
L’esposizione, a cura di Hou Hanru e Chiara Bertini, si inserisce nel programma Expanding The Horizon, dedicato allo sviluppo di una rete di collaborazioni internazionali tra il museo e altre istituzioni culturali, collezioni pubbliche e private. Nel 2020, un focus sulla collezione del MAXXI sarà infatti ospitato nelle sale dell’IVAM.
La rassegna capitolina comprende 23 opere firmate da grandi artisti quali Antoni Tàpies, Robert Rauschenberg, Bruce Nauman, Eduardo Chillida, Tony Cragg, Pedro Cabrita Reis, Richard Tuttle, Cristina Iglesias, Eulalia Valldosera e Juan Muñoz, celebre artista spagnolo, dalla cui opera del 1986 Al norte de la tormenta prende il nome la mostra.
Si tratta di una grande scultura in ferro di forma circolare, che assomiglia a un astrolabio, da cui spuntano però coltelli, portoni, ringhiere e altri elementi tipici della ricerca degli esordi dell’artista madrileno. L’enigmatica e insolita opera accoglie il pubblico, insieme a un’altra scultura di Muñoz, Senza titolo (1998), della Collezione MAXXI, a sottolineare il dialogo tra le due istituzioni.
Il percorso espositivo prosegue con opere selezionate ispirandosi alla tensione, peculiare di una certa cultura spagnola, tra una dimensione più aperta, luminosa, ironica e un’altra più intimistica, misteriosa, buia.
Il richiamo a un immaginario frammentario, paradossale e ludico di Blood Orange Summer Glut di Robert Rauschenberg si contrappone all’utilizzo di oggetti di scarto assemblati nelle due sculture Float di Tony Cragg. Di grande potere evocativo sono le sculture in terracotta dell’artista basco Eduardo Chillida, Lurra G 139, Lurra G 215, Lurra G 217 e Oxido G 269 così come Model for tunnels, di Bruce Nauman, che simula un tunnel vuoto, suggerendo uno stato d’indefinitezza volto a mostrare più che l’opera finita il processo.
Pedro Cabrita Reis è presente con Absorto, un’enigmatica costruzione circolare che stimola a una dimensione contemplativa e spirituale.
La serie di 101 ritratti fotografici di Hans-Peter Feldmann 100 years, è invece una riflessione sullo scorrere del tempo attraverso scatti, in bianco e nero, di persone in un’età compresa tra pochi mesi e, appunto, cento anni.
C’è poi Sweets, di Susana Solano, una scultura in ferro, piombo e vetro, che ricorda una grande scatola di caramelle e che, attraverso l’ironia e forme familiari, rievoca ricordi lontani nel tempo. E ancora, la scultura sonora Ostinato Blanco-Azul di Josè Antonio Orts, che si anima al passaggio del pubblico.
In mostra anche alcune opere della Collezione MAXXI, come Entrando, di Juan Uslé, una tela in cui la purezza delle forme geometriche si unisce a colori forti e decisi, e Dolmen II, Allegretto di Jorge Peris, acquisita grazie al contributo degli Amici del MAXXI.
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Vademecum
AL NORTE DE LA TORMENTA.
DA ROBERT RAUSCHENBERG A JUAN MUÑOZ
I CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE IVAM DI VALENCIA
22 maggio – 8 settembre 2019
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it
orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom)
11.00 – 22.00 (sabato) | chiuso il lunedì
www.maxxi.art