FIRENZE – La monumentale scultura “Squilibrio” di Mario Ceroli, collocata nella piazza di Vinci dietro al Castello dei Conti Guidi, si ispira al celebre disegno conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia in cui Leonardo rappresenta l’idea di proporzione espressa da Vitruvio Pollione. La statua, che interpreta il principio rinascimentale dell’uomo misura di tutte le cose, è divenuta il simbolo della città di Vinci e del suo legame indissolubile con Leonardo.
Il passare del tempo ha reso ora necessario un intervento di restauro che prevede la revisione completa della struttura. L’opera verrà riportata così al suo originale splendore nei locali dell’Hub Museum a Empoli (Fi), grazie alla sponsorizzazione del Gruppo Sigel Italia Spa.
L’attività di restauro sarà resa visibile con innovativi interventi didattici e multimediali. Tutte le operazioni, a partire dallo smontaggio all’analisi, al restauro fino al rimontaggio, sono affidate alla direzione tecnica dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, mentre il Gruppo Sigel si farà carico del finanziamento del progetto di restauro.
L’assessore alla Cultura del Comune di Vinci, Paolo Santini, ha spiegato che la scultura di Mario Ceroli è divenuta parte integrante del paesaggio urbano della città del Genio. “Al centro del percorso di arte contemporanea ispirata a Leonardo – ha sottolineato Santini – la scultura è anche elemento di integrazione visiva fra il borgo e il magnifico paesaggio sul quale si affaccia. L’uomo al centro di questo microcosmo ci restituisce la completezza della figura umana in un contesto incomparabile. Il restauro, in occasione del quinto centenario della morte, ci riempie di soddisfazione; un altro tassello importante va a posto, e questo grazie al mecenatismo di un’azienda che ha deciso di puntare sul legame con il territorio”.
“Sostenere il progetto di restauro attraverso la sponsorizzazione è un’iniziativa a cui teniamo molto – ha evidenziato il fondatore di Gruppo Sigel Italia, Roberto Lastrucci – e punta a rafforzare il connubio fra il mondo del legno e l’arte. Ringrazio la Fondazione Leonardo 500 che ha coordinato il progetto e la direttrice del Museo Leonardiano, Roberta Barsanti, per la preziosa attività svolta”.