ROMA – Intarsi di filamenti di pittura, plastica o carta. Opere nate manipolando con il calore la vernice acrilica trasparente: dall’iniziale stato liquido la pittura muta fino a divenire tridimensionale. Sono queste le opere dell’artista ucraino Aljoscha, ospitate dal 5 al 13 marzo 2017 alla Sala Santa Rita. Sembrano nuove forme di vita, veri e propri esseri viventi in mutamento. Aljoscha propone una nuova estetica ispirata all’ingegneria bio-tecnologica e genetica, presentando la dinamicità e complessità dei futuri organismi viventi: un mondo altro, utopico e futurista allo stesso tempo. Ogni opera è un unicum per la sua struttura e composizione materica, ed equivale a un reale esperimento e studio della materia. Non esiste un building plan prestabilito, al contrario l’installazione dà l’impressione di essere un sistema aperto capace di svilupparsi ancora.
L’esposizione, dal titolo A notion of cosmic teleology, è organizzata e curata da Sala 1 in collaborazione con la storica dell’arte Natalia Gershevskaya. Si tratta della prima mostra dell’artista a Roma e la seconda in Italia.
La mostra è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali – Direzione Organismi Partecipati e Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
L’inaugurazione si terrà sabato 4 marzo alle ore 18.00.
Vademecum
Sala Santa Rita Via Montanara (ad. Piazza Campitelli)
Ingresso libero
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00) www.comune.roma.it/cultura