VENEZIA – L’iconico edificio delle Procuratie Vecchie, capolavoro dell’architettura veneziana del XVI secolo, in piazza San Marco a Venezia torna ad aprirsi alla città, dopo un restauro durato 5 anni, eseguito dallo studio David Chipperfield Architects Milan e promosso da Generali.
L’edificio è stato arricchito da“Monumento”, l’installazione realizzata da Edoardo Tresoldi, in collaborazione con Carlotta Franco per lo sviluppo del concept architettonico e con il supporto progettuale di GICO Studio.
Per la prima volta dopo 500 anni, il prestigioso luogo veneziano rivela i suoi spazi, chiamati ad assolvere anche un nuovo scopo sociale, con l’apertura della sede della fondazione The Human Safety Net, il movimento globale di ONG che lavora con persone che vivono in condizioni di vulnerabilità, affinché possano trasformare la vita delle loro famiglie e comunità.
“A distanza di cinque secoli – ha detto Philppe Donnet, ad di Generali – questo palazzo iconico, recupera anche parte della missione originaria dei Procuratori: aiutare i più deboli della società. Sarà un luogo di dialogo e di scambio di idee, uno spazio aperto a tutti, che supporta pienamente anche il progetto di rendere Venezia la capitale mondiale della sostenibilità”
L’inaugurazione dell’apertura dello spazio e dell’installazione è avvenuta alla presenza del ministro della Cultura Dario Franceschini che ha affermato: “Il progetto delle nuove Procuratie a piazza San Marco dimostra come si possano conservare, tutelare e valorizzare con successo i beni culturali innestando architettura contemporanea di qualità”.
“Questo – ha proseguito Franceschini – è uno dei tabù che più dobbiamo superare in Italia. Riconoscere che parte della bellezza dei nostri luoghi d’arte sta nella sovrapposizione di stili tra loro: il Medioevo sull’Impero Romano, il Rinascimento sul Medioevo, il Barocco sul Rinascimento”. “Nei secoli in Italia tutto si è mescolato e sovrapposto – ha aggiunto il ministro – ed è evidente dall’architettura delle nostre chiese e palazzi. Questo processo, però, si è fermato nel secondo Dopoguerra quando siamo stati persuasi che l’intervento di architettura contemporanea di qualità fosse quasi uno sfregio rispetto all’esigenza di tutela del bene architettonico”. “Quella decisione fu sbagliata perché, invece, si può innestare arte artica con quella contemporanea, finanche nei centri storici, quando l’intervento è fatto bene, come nel progetto di recupero e restauro realizzato qui alle Procuratie Vecchie di Venezia” – ha concluso Franceschini.
L’installazione
L’installazione di Tresoldi rielabora il linguaggio della colonna monumentale e dei valori a cui ambisce la società per riflettere sul proprio tempo.
La colonna è posizionata nello spazio attorno al quale si sviluppa lo scalone delle Procuratie Vecchie. Le sue proporzioni dialogano con quelle del vano e il visitatore è invitato a una visione ravvicinata che sovverte la tradizionale retorica del monumento: salendo la scala lo spettatore ha modo di vedere la colonna nella sua interezza, dalla base all’estremità, in un cambio di prospettiva che innesca a sua volta un ribaltamento concettuale.
«L’architettura monumentale è un canto che tralascia la funzione per ritualizzare un pensiero attraverso un atto plastico» – Spiega l’artista – «La storia dei popoli è un flusso ereditario di figure retoriche che ciclicamente si ripropongono; ridefiniscono i propri significati e stabiliscono simbolismi che non solo abbiamo imparato a leggere ma che, generazione dopo generazione, abbiamo assorbito come una sorta di linguaggio latente dell’inconscio collettivo. Così, spogliando un monumento del proprio simbolismo, ciò che resta è un canto lirico virtuoso e malinconico, distaccato e solenne, eppure in cerca di contatto perché nasce per esprimersi, per essere prima manufatto e gesto e poi concetto e presenza. Con Monumento utilizzo il linguaggio retorico della colonna monumentale come riflessione sul nostro tempo e sulla retorica dei valori a cui ambisce la nostra società; una società che ribadisce la necessità di ridefinire il concetto di forza, di rileggere il ruolo della fragilità e che propone l’ascolto e il dialogo al centro delle relazioni interculturali.»
Le Procuratie Vecchie saranno aperte al pubblico da mercoledì a lunedì (dalle 10:00 alle 19:00, ultimo ingresso alle 18:00).