ROMA – In un’epoca in cui le tecnologie evolvono sempre più rapidamente e ci si interroga su quanto possa spingersi oltre il rapporto fra uomo e macchina, la mostra LOW FORM offre un viaggio nell’immaginario tecnologico e surreale attraverso le visioni di 16 artisti internazionali, che mescolano riferimenti analogici tradizionali e conoscenza digitale iperconnessa dei nostri giorni.
Un avatar che si interroga sul senso della vita, due robot che esplorano la relazione tra uomo e macchina, una live simulation che si auto genera all’infinito costruendo mondi sempre diversi, forme ibride di sapore dada-surrealista, la figura della Bellona di Rubens ridisegnata ossessivamente da un software, gli andamenti della Borsa che diventano colori di pitture astratte. Si può trovare tutto questo nella mostra che resterà aperta al pubblico fino al 24 febbraio 2019.
Gli artisti coinvolti, che hanno esposto nelle più importanti istituzioni internazionali, dal MoMA al New Museum di New York alla Serpentine Gallery di Londra, dal Musée d’Orsay di Parigi allo Stedelijk Museum di Amsterdam, sono esponenti di spicco della Millennial Generation, capaci di produrre visioni distopiche del presente e del futuro.
Influenzati dalla cultura globalizzata e dalla commistione tra discipline e in grado di muoversi tra riferimenti culturali diversi e trasversali, le loro opere, creazioni ibride che intrecciano visual, digital e sound, rappresentano un Surrealismo del XXI secolo, tra inconscio tecnologico, processi automatici, algoritmi creativi e Deep Dream.
Gli artisti in mostra sono Zach Blas & Jemima Wyman, Carola Bonfili, Ian Cheng, Cécile B. Evans, Pakui Hardware, Jamian Juliano-Villani, Nathaniel Mellors & Erkka Nissinen, Trevor Paglen, Agnieszka Polska, Jon Rafman, Lorenzo Senni, Avery K Singer, Cheyney Thompson, Luca Trevisani, Anna Uddenberg, Emilio Vavarella.
Per approfondire i temi della mostra il MAXXI, con il supporto di Google Arts & Culture, ha organizzato un ciclo di tre incontri con artisti, esperti e studiosi internazionali. Si comincia martedì 23 ottobre, alle 18.00, con l’incontro intitolato Ai limiti della realtà: Jon Rafman – le cui opere Poor Magic e SHADOWBANNED: Punctured Sky sono esposte in mostra – in dialogo con la critica e curatrice Valentina Tanni ripercorrerà alcune tappe fondamentali del suo percorso artistico. Appuntamento successivo martedì 30 ottobre, dal titolo emblematico Intelligenza artificiale. Una sfida etica. Introdotti da Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI Arte e curatore della mostra, ne discuteranno padre Paolo Benanti, esperto di etica, bioetica ed etica della tecnologia, Francesco Spampinato, storico dell’arte contemporanea e Diego Ciulli di Google. Modera Federico Ferrazza, Direttore di Wired Italia. Ultimo appuntamento giovedì 15 novembre, dal titolo Human Digital Transformation. Disegnare un progetto umano per il XXI secolo. Introdotti da Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, si confronteranno su questo tema il filosofo Luciano Floridi e il sindacalista Marco Bentivogli. Modera Felicia Pelagalli, Presidente Associazione InnovaFiducia.