OTRANTO – Uno spazio suggestivo come il Castello Aragonese di Otranto è lo scenario che fa da sfondo a Banksy al Castello 2002 2007 prints selection, il progetto espositivo a cura di Stefano S. Antonelli e Gianluca Marziani, aperto al pubblico a partire dal 23 giugno 2021.
La mostra di Otranto è un’ulteriore tappa del progetto, già ospitato in altri spazi espositivi, tra cui, solo per citarne alcuni, Palazzo Medici Riccardi a Firenze, il Museo Civico di Sansepolcro, in dialogo con Piero della Francesca, la Fortezza Firmafede di Sarzana.
“Oggi nelle sale dell’antico maniero – afferma Lorenzo Madaro responsabile del progetto sul territorio – arriva l’artista che con il proprio lavoro sta contribuendo alla ridefinizione dell’immaginario contemporaneo, anche in termini processuali-creativi. Il progetto – aggiunge Madaro – si inserisce all’interno di una programmazione pluriennale che ha visto il castello di Otranto offrire – ormai da almeno un decennio – delle mostre capaci di coniugare un impegno divulgativo e al contempo scientifico, in grado di approfondire ma anche di accogliere, coinvolgere, animare i visitatori”.
L’esposizione di Banksy al Castello di Otranto “è una felice combinazione” per Pietro Folena, Presidente di MetaMorfosi. “Uno dei luoghi più magici della Puglia e del Mediterraneo viene occupato dalle opere universali del grande artista anonimo di Bristol”. “Qualcosa di noir, non dico di gotico, c’è in questa mostra. – Sottolinea Folena – Le trame di Banksy sono accessibili, ma sempre – come ci insegnano Antonelli e Marziani – spiazzanti, cariche di doppi e tripli sensi, di indovinelli, di trappole laddove non te le aspetti. E anche i quarti di nobiltà, o persino la regalità – si pensi alla Monkey Queen e alla Queen Vic, che si possono ammirare in mostra – diventano strumenti per rimettere in discussione pregiudizi e ottusità. La bimba e la bomba, il poliziotto antisommossa con lo smile, la banana e non la pistola, e così via. Ciascuno il suo romanzo gotico se lo costruisce come vuole. Gli ingredienti ci sono tutti”.
Insomma, l’esposizione che inaugura la stagione espositiva della città pugliese che si affaccia sul mare , pur non essendo “grande” in termini quantitativi è sicuramente molto significativa poiché comprende immagini basilari che restituiscono i punti nodali per avvicinarsi e penetrare l’immaginario creativo di Banksy. Si tratta di “una mostra sinottica – spiegano i due curatori Antonelli e Marziani – un piccolo prontuario di facile accesso che fa da indice d’orientamento, una bussola espositiva con cui varcare la prima soglia e introdursi nel complesso immaginario dell’artista”. “Un nucleo di messaggi immediati che, affrontando i temi del capitalismo, della guerra e del controllo sociale, mette in scena le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo – aggiungono ancora i curatori.
Le serigrafie esposte sono, di fatto, quelle che hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo. Tra le icone in mostra anche due star d’eccezione della produzione dell’artista britannico, Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, votata nel 2017 come l’opera più amata dai britannici e Love is in the Air, un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori.
Nel corpus di opere selezionate non mancano altri pezzi particolarmente interessanti come Virgin Mary, conosciuta anche come Toxic Mary, una serigrafia su carta del 2003 che, secondo alcuni, rappresenta una dura critica di Banksy al ruolo della Religione nella Storia, o la serie dei ratti, animali metropolitani tra i più iconici per l’artista britannico, (Get Out While You Can; Gansta Rat Love) realizzati con spray e acrilici su compensato dopo il 2000. Ma anche la serigrafia Barcode (2004), la prima immagine in cui Banksy utilizza il codice a barre, che poi sfrutterà in altre opere, e ancora Laughnow (2003), con uno dei soggetti ricorrenti, ovvero la scimmia, usata per testimoniare l’arroganza dell’uomo nei confronti di altre specie viventi.
“Le immagini di Bansky – sottolinea infine Pierpaolo Cariddi Sindaco di Otranto – colpiscono prima di tutto perché hanno una forza e un impatto immediato sullo spettatore, sono il grido di battaglia, declinato in chiave ironica, di chi non ha voce per difendere i propri diritti”.
Quello di Otranto è un progetto scientifico indipendente e Banksy, pur non essendo coinvolto, è informato della mostra che sarà visitabile fino al 19 settembre 2021.
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Vademecum
BANKSY al Castello
2002 2007 prints selection
An Unauthorised Exhibition
A cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani
progetto sul territorio di Lorenzo Madaro
23 giugno – 19 settembre 2021
Castello Aragonese
Otranto