Nel cinquecentenario della morte di Giovanni Bellini, Palazzo Sarcinelli prosegue le esplorazioni sulle trasformazioni dei linguaggi della pittura veneziana e veneta, negli anni magici tra Quattro e Cinquecento, attraverso una nuova mostra, a cura di Giandomenico Romanelli, dedicata a Bellini e ai Belliniani.
Un percorso tematico avvincente ed esaustivo permetterà al pubblico di confrontarsi con alcuni temi pregnanti dell’iconografia belliniana, attraverso le opere del maestro e della sua cerchia.
L’esposizione, che aprirà i battenti il 25 febbraio, prende le mosse da alcune domande salienti: Chi sono i giovani artisti e collaboratori del grande Giambellino? Come si formarono, quale posto avevano nella produzione dell’atelier, della bottega, come si diceva allora? Che cosa trassero e che cosa a loro volta tramandarono dalla frequentazione e dalla stessa collaborazione con un artista-intellettuale tanto sublime per pensiero e per invenzione, per tecnica e non meno che per precisione formale? Lo spunto per tracciare una sorta di mappa del milieu belliniano proviene dalla prestigiosa collezione dell’Accademia dei Concordi di Rovigo.
Dai due celebri capolavori di Bellini in mostra, la Madonna col Bambin Gesù di esemplare semplicità e perfezione e il Cristo portacroce, permeato di quel soffuso tonalismo magico e dorato che lo colloca tra le opere-manifesto della stagione matura intensa e filosofica della sua parabola artistica, il percorso espositivo si snoda proponendo importanti confronti, contaminazioni, suggestioni con opere di altri artisti, da Palma il Vecchio a Dosso Dossi fino a Tiziano e Tintoretto, o, addirittura, a maestri tedeschi e fiamminghi (come Mabuse e Mostaert) per sottolineare la centralità di Giovanni Bellini rispetto a uno scenario non solo veneziano e Veneto (come ben aveva capito nei suoi passaggi veneziani Albrecht Dürer).
ALl’interno delle sale di Palazzo Sarchielli, l’esposizione si sviluppa secondo una sequenza tematica, nella quale si collocano nomi e personalità molto diverse, ma tutte accomunate da una più o meno intensa frequentazione di Giovanni Bellini e del suo atelier.
La mostra rappresenta quindi un’occasione per cercare di comprendere in modo semplice, ma altrettanto rigoroso, l’eredità belliniana, attraverso la rete di rapporti e connessioni, mettendo in luce il raffronto possibile tra storie e opere, protagonisti e comprimari su palcoscenici diversi e alternativi e tuttavia legati da analogie e contiguità logiche e strutturali.
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Vademecum
Dal 25 Febbraio 2017 al 18 Giugno 2017
Conegliano, Treviso
Palazzo Sarcinelli
Biglietti : Intero € 11, Ridotto € 8.50 (studenti, adulti over 60 anni, convenzioni), Ridotto € 7 (gruppi da 10 a 25 persone), Ridotto scuole € 4, Speciale famiglie € 22 (nuclei familiari formati da due adulti e un minorenne; dal secondo minorenne in poi € 6), Gratuito bambini fino ai 6 anni, disabili con accompagnatore, guide turistiche, due accompagnatori per classe e un accompagnatore per gruppo, giornalisti previo accredito
Orari:
martedì, mercoledì e giovedì 10-18; venerdì 10-21; sabato e domenica 10-20.
La biglietteria chiude 30 minuti prima
Aperture straordinarie Domenica 16 aprile (Pasqua), 17 aprile (Lunedì dell’Angelo), martedì 25 aprile, lunedì 1 maggio, venerdì 2 giugno.
Info: +39 0438 1932123
info@civitatrevenezie.it
www.mostrabellini.it/