BOLOGNA – Il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, intervenendo al Teatro Comunale di Bologna, nell’ambito dell’incontro dal titolo “Pubblico e privato: un accordo per la musica. I nuovi orizzonti aperti dell’Art Bonus“, ha ribadito l’importanza per l’Italia di investire in cultura, integrando risorse pubbliche e private.
Ricordando che nel 2016 lo sgravio fiscale sarà «a regime al 65% e senza tetti», Franceschini ha sottolineato che «investire in cultura è adempiere a un principio costituzionale, ma è anche un modo per contribuire alla crescita del Paese, ma il sistema – ha aggiunto il ministro – deve crederci e abbattere quelle barriere sciocche e ideologiche nel rapporto tra pubblico e privato». «Bisogna collaborare – ha concluso Franceschini – integrando con le risorse private le risorse pubbliche che devono essere crescenti, facendo sistema, tramite una gestione virtuosa, perché le potenzialità del nostro patrimonio sono davvero straordinarie».
«Nel 2015 i donatori registrati che hanno utilizzato l’Art Bonus sono stati 1.426, per un totale di 57 milioni di euro, quest’anno sarà l’anno dell’esplosione, perché vedo molto interesse e me lo aspetto sia da parte delle grandi imprese, sia dai privati»
Franceschini ha infine rimarcato che «Italia non ha capito ancora fino in fondo le opportunità offerte dall’Art Bonus, molti all’inizio pensavano che il provvedimento richiedesse dei regolamenti applicativi o che fosse solo un’intenzione, invece il vantaggio fiscale per i donatori è stato effettivo da subito ed è molto semplice, semmai è il pubblico a non essere preparato culturalmente e organizzativamente a recepire le donazioni, come avviene invece nel resto del mondo».