VENEZIA – Domenica 27 novembre 2022 si è chiusa la 59esima Esposizione Internazionale d’Arte, dal titolo “Il latte dei sogni”, a cura di Cecilia Alemani, prodotta dalla Biennale di Venezia. La mostra ha registrato quest’anno un’affluenza record con oltre 800mila biglietti venduti – cui si aggiungono le 22.498 presenze durante la pre-apertura.
Rispetto alla precedente Biennale del 2019 è stato registrato un incremento del 35 %, considerando anche che questa edizione è rimasta aperta per 197 giorni contro i 173 del 2019.
Scendendo nel dettaglio il pubblico è risultato proveniente per il 59% dall’estero e per il 41% dall’Italia. DA rilevare è sicuramente la straordinaria presenza dei giovani e degli studenti che sono stati 239.276, pari al 30% dei visitatori totali. I visitatori organizzati in gruppo rappresentano il 14% del pubblico complessivo. Sono 4.200 i giornalisti accreditati solo nei giorni di pre-apertura, tra stampa italiana (1.705) e internazionale (2.495), cui si aggiungono i 5.800 che si sono via via accreditati durante i mesi di mostra, per un totale di 10mila giornalisti provenienti da agenzie, televisioni, radio, quotidiani, periodici, testate online.
Si tratta, insomma, della più alta affluenza di pubblico nei 127 anni di storia della Biennale di Venezia.
I Leoni assegnati
Leone d’Oro alla carriera attribuito su proposta della Curatrice all’artista tedesca Katharina Fritsch e all’artista cilena Cecilia Vicuña.
La Giuria Internazionale, composta da Adrienne Edwards (USA), Presidente di Giuria, Lorenzo Giusti (Italia), Julieta González (Messico), Bonaventure Soh Bejeng Ndikung (Camerun), Susanne Pfeffer (Germania), ha deciso di attribuire così i premi ufficiali:
- Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale alla Gran Bretagna, Sonia Boyce: Feeling Her Way
- 2 menzioni speciali a Francia e Uganda (nuova partecipazione)
- Leone d’Oro per il miglior partecipante a Simone Leigh
- Leone d’Argento a promettente giovane partecipante a Ali Cherri
- 2 menzioni speciali ai partecipanti Lynn Hershman Leeson e Shuvinai Ashoona
Il commento del Presidente e della curatrice
Il Presidente Roberto Cicutto ha commentato: “Malgrado la bassa presenza di visitatori provenienti dall’area asiatica, La Biennale ha voluto fortemente garantire la presenza degli artisti ucraini, supportando la realizzazione del Padiglione Ucraina e mettendo a disposizione uno spazio libero ai Giardini – ‘Piazza Ucraina’ – per la presentazione di opere in qualsiasi formato (trasmesse digitalmente), provenienti da artisti rimasti nel loro paese e spesso direttamente coinvolti nella resistenza all’aggressione russa. Voglio inoltre ricordare la grande determinazione e capacità della Curatrice nell’aver realizzato una Mostra così importante e ricca malgrado le limitazioni imposte dai due anni peggiori della pandemia”.
“È stato un viaggio molto lungo – ha sottolineato la curatrice Cecilia Alemani – che ci ha portato attraverso una pandemia, una guerra crudele e un senso collettivo di incertezza. Organizzare questa mostra in tali circostanze è stata una grande avventura, non priva di ostacoli e complicazioni. Ho concepito questa mostra da remoto, con centinaia di studio visit fatti su zoom con artisti provenienti da tutto il mondo. Pochissimi artisti sono stati in grado di venire a vedere gli spazi espositivi. Nessuno sapeva se le opere sarebbero arrivate a Venezia in tempo. Anche se ora le cose sembrano essere tornate a una sorta di normalità, sappiamo tutti che è stato un periodo straordinario e che ci sono voluti più di due anni per arrivare a questo punto. Il fatto che questa esposizione sia stata aperta puntualmente ad aprile ha del miracoloso”.