LIVORNO – “Questa mattina sono stato a Livorno e ho visitato la biblioteca comunale e il museo della città, che ha in mostra diversi pezzi d’Arte Contemporanea d’autore, acquisiti grazie al Premio Modigliani. Un’iniziativa che, purtroppo, non si celebra più dal 1968 e che, in accordo con il Comune, ho proposto di rilanciare, insieme, già da quest’anno”. Ad annunciarlo su Facebook è il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli che aggiunge: “In questo modo la città di Livorno avrà nuovamente un progetto culturale che coinvolgerà giovani artisti italiani e che darà il suo contributo alla crescita del sistema d’arte contemporanea nel nostro Paese”.
Dunque dopo 51 anni torna il prestigioso Premio Modigliani, dedicato all’arte contemporanead’autore e agli artisti emergenti. Attivo negli anni ’50 e ’60 del ‘900, promosso dall’amministrazione comunale di Livorno, il Premio ha rappresentato il più importante appuntamento artistico della città fino ad assumere anche valenza nazionale.
Della manifestazione si sono tenute otto edizioni, dal 1955 e il 1967, ed è stato un modo per garantire alla città una raccolta di arte contemporanea che integrasse quella storica dei dipinti dell’Ottocento e della scuola macchiaola. In occasione del Premio Modigliani hanno fatto il loro ingresso in collezione artisti del calibro di Armando Pizzinato, Vinicio Berti, Mario Nigro, Mino Trafeli, Tancredi Parmeggiani, Alfio Castelli, Titina Maselli, Giulia Napoleone, Pino Pascali, Pier Paolo Calzolari.
Il Comune di Livorno dunque lo riproporrà a partire da quest’anno con il sostegno del Mibac, che finanzierà l’iniziativa con fondi propri, al fine di rilanciare una tradizione perduta attualizzandola con un nuovo progetto culturale. Il progetto può, non solo contribuire a dare impulso al sistema dell’arte contemporanea del Paese, ma anche coinvolgere e sostenere i giovani talenti.
Saranno chiamati giovani artisti in città, che prenderanno “residenza” e elaboreranno le loro opere, seguendo quello che era l’obiettivo primario del Premio Modigliani. Lasceranno quindi una loro opera destinata ad arricchire con il tempo il patrimonio artistico della città.
“La cultura può davvero cambiare la faccia di una città – ha detto il Ministro Bonisoli – in quanto può favorirne sia lo sviluppo estetico, sia quello socio-economico”.