Tornano a risplendere nel cuore del Campidoglio le facciate di Palazzo dei Conservatori e di Palazzo Nuovo, le inconfondibili quinte architettoniche che incorniciano una delle piazze più celebri al mondo. Si è infatti conclusa la prima fase dei lavori di restauro avviati nel novembre 2024 e finanziati con fondi del PNRR – programma Caput Mundi, per un importo complessivo di 3 milioni e 510 mila euro.
L’intervento rappresenta il primo passo di un più ampio progetto di riqualificazione che interesserà l’intero complesso capitolino, con la successiva sistemazione del prospetto del Palazzo Senatorio e della pavimentazione michelangiolesca della piazza. Il completamento dei lavori è previsto entro giugno 2026, e sarà coronato dall’installazione di un nuovo impianto di illuminazione artistica, pensato per valorizzare le architetture e restituire nuova luce al simbolo della città.

Un restauro tra conservazione e innovazione
Le lavorazioni hanno riguardato i prospetti dei due edifici che ospitano i Musei Capitolini, con il restauro della cortina laterizia, degli elementi architettonici e dell’apparato scultoreo delle balaustre. Interventi puntuali hanno restituito leggibilità e solidità alle superfici, riportando alla luce le tonalità originarie e salvaguardando i materiali storici.
Per la prima volta sono stati inoltre oggetto di un intervento conservativo i soffitti dei portici, insieme alle pavimentazioni in basalto e travertino, sottoposte a un accurato restauro che ha eliminato dislivelli e depositi accumulati nel tempo. Un’attenzione particolare è stata dedicata anche al sistema di smaltimento delle acque piovane, adeguato alle esigenze di tutela e di funzionalità dell’intero complesso.
Un’eredità michelangiolesca
Il progetto di riqualificazione si inserisce in una cornice di altissimo valore storico e artistico. Fu infatti papa Paolo III, nel 1538, ad affidare a Michelangelo Buonarroti il compito di ridisegnare la piazza del Campidoglio, conferendo unità architettonica agli edifici preesistenti – il Palazzo Senatorio e il Palazzo dei Conservatori – e concependo quello che sarebbe divenuto Palazzo Nuovo.
Il Palazzo dei Conservatori, originariamente sede della magistratura cittadina, risale alla metà del XV secolo, durante il pontificato di Niccolò V. Michelangelo lo ridisegnò secondo un rigoroso schema geometrico su due ordini: quello corinzio delle paraste giganti che scandiscono la facciata e quello ionico delle colonne del portico.

Palazzo Nuovo, gemello del primo e realizzato postumo, vide la posa della prima pietra nel 1603 sotto Clemente VIII, su progetto di Girolamo Rainaldi. L’edificio fu completato alla fine del Seicento, riprendendo fedelmente le proporzioni e l’equilibrio compositivo del modello michelangiolesco. Nel 1734, sotto il pontificato di Clemente XII, venne inaugurato il Museo Capitolino, il primo museo pubblico della storia moderna, arricchito dalla prestigiosa collezione di sculture antiche del cardinale Alessandro Albani.








