CASERTA – Il ministro dei beni culturali Dario Franceschini si è recato sabato 29 ottobre presso la Reggia Carditello in provincia di Caserta per una apertura straordinaria dopo il restauro esterno, a cui seguirà quello delle stanze interne. Si tratta di un gioiello di architettura neoclassica nella pianura casertana, vicino a numerose discariche usate durante l’emergenza rifiuti, dimenticato e abbandonato per anni tanto da finire addirittura all’asta per i debiti dell’ente che ne era proprietario, il Consorzio di Bacino del Basso Volturno. Ora finalmente il sito è stato recuperato rappresentando anche un presidio di legalità su un territorio martoriato dall’ecomafie, e si trasformerà in un centro multifunzionale di ricerca grazie ad accordi con l’Università e altre istituzioni.
Luigi Nicolais presidente della Fondazione Per Carditello, ha spiegato che per il rilancio di Carditello l’approccio sarà di tipo multidisciplinare, il sito verrà utilizzato per la convegnistica ma sarà soprattutto un centro per la ricerca, lo sviluppo e la formazione nel campo agroalimentare e delle specie vegetali autoctone.
“La Reggia di Carditello ce la farà a rilanciarsi e diventerà un grande attrattore internazionale. Le risorse per il restauro ci sono, e ci sono anche quelle per la destinazione della Reggia quando sarà decisa dalla fondazione”, ha assicurato Franceschini.