ROMA – La terribile scossa di magnitudo 6.5 che, lo scorso sabato 29 ottobre, ha colpito nuovamente il centro Italia ha recato danni ingenti anche al patrimonio artistico di questi luoghi. Fino a sabato le segnalazioni di danni erano state circa 3000, ha fatto sapere il segretario generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Antonia Pasqua Recchia, mentre dopo quest’ultima fortissima scossa ci si avvia verso le 5000 segnalazioni.
Norcia sicuramente è stato il sito più colpito, dove sono stati distrutti i principali luoghi di culto, a partire dalla basilica del patrono di Europa, Benedetto che, ad esclusione della facciata tardogotica, si è letteralmente sgretolata al suolo, così come il meraviglioso campanile, elevato nel 1388 e poi ricostruito nella parte sommitale dopo il terremoto del 1703. Ma di fatto, di tutte le chiese di Norcia, nessuna è rimasta illesa. A fare il punto della situazione con l’Ansa è stato Romano Cordella, storico dell’arte e autore della ”Guida di Norcia e del suo territorio”. A poche decine di metri dalla basilica di San Benedetto, è crollata per due terzi anche la chiesa di S. Maria Argentea, seppellendo un organo settecentesco a altri preziosi arredi e suppellettili in essa custoditi. La chiesa romanica costruita nel nono secolo, è stata più volte lesionata dai terremoti che si sono avvicendati nella zona. Fu ricostruita infatti nel 1500, poi nel 1700 crollò il campanile gotico sempre a causa di un sisma. Dell’edificio rinascimentale infatti ad oggi rimaneva solo il battistero, e ora è praticamente inesistente.
Distrutta sempre a Norcia anche la chiesa di San Francesco, costruita nel 1385 dai francescani, già distrutta e successivamente ricostruita dopo il terremoto del 1859.
Ad Amatrice, città fantasma già dopo il sisma dello scorso 24 agosto, sono crollate anche la torre civica e la chiesa di Sant’Agostino, lasciando solo un triste cumulo di macerie.
Ma se Norcia ha riportato le ferite più profonde, l’onda distruttrice della scossa sismica di sabato si è propagata in diverse zone, lesionando più o meno gravemente diversi beni artistici. A Roma a subire alcuni danni è stata la basilica di San Paolo, dove sulla facciata esterna è ben visibile una crepa e dove si sarebbe staccato anche uno dei supporti che tiene un grosso candelabro. La chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, dopo la scossa, è stata chiusa in via cautelativa per le verifiche statiche della cupola del Borromini, dove sono state infatti rilevate alcune lesioni. Piccole crepe anche alla basilica di San Lorenzo fuori le mura di Roma dove sono caduti calcinacci e una parte della navata è stata interdetta ai fedeli.
Una crepa è comparsa anche a Palazzo Senatorio in Campidoglio. Sono state fatte verifiche anche a tutte le altre basiliche della capitale, dove tuttavia non sono stati evidenziati danni gravi o particolarmente evidenti.
Sempre nel Lazio invece è stata chiusa la chiesa di Civita di Bagnoregio, città candidata a patrimonio Unesco, in seguito a delle lesioni che sono state rilevate sul campanile.
Nelle Marche sono stati riportati alcuni danni alla chiesa di san Giuseppe a Jesi che è stata interdetta ai fedeli. A Fabriano hanno subito alcune lesioni la chiesa di San Nicolò e nella Chiesa del Sacro Cuore. A Macerata è crollato il campanile della Chiesa di San Giovanni, nella piazza centrale del borgo. A Sarnano è crollato il campanile della chiesa neogotica di San Giuseppe di Villa Pilotti, che ha semidistrutto la navata centrale. A Tolentino gravi sono stati i danni alla Cattedrale di San Catervo e alla Basilica di San Nicola. In provincia di Terni sono caduti calcinacci dalle volte del Duomo di Orvieto. Mentre la chiesa di San Francesco ad Anagni risulta inagibile. Infine la scossa ha aperto una profonda fessura nel Colle dell’Infinito a Recanati, cuore della città natale di Giacomo Leopardi. Il sindaco Francesco Fiordomo ha detto: ”La fessura ha messo in evidenza come lo scivolamento a valle, provocato da una grave debolezza idrogeologica, ha provocato danni forse irreversibili”.
Insomma il terremoto ha colpito quattro regioni tutte ad alta densità di beni culturali. È dunque necessaria al più presto la nomina del Soprintendente unico speciale per le aree colpite dal sisma, ha sottolineato il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, che in questi giorni è in continuo contatto con l’unità di crisi e che ha anche annunciato l’estensione dell’art bonus ai beni ecclesiastici gravemente colpiti.