ROMA – Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, in una informativa urgente alla Camera sulle iniziative per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, ha invitato all’unità e all’operosità come accadde nell’immediato secondo dopoguerra. “I nostri genitori – ha dichiarato il ministro – sapevano che c’era qualcosa che univa. Vorrei che imparassimo da quello e vorrei che anche noi fossimo uniti, operosi e solidali nella ricostruzione”.
Franceschini, nell’informativa illustrata anche al Senato, ha parlato di risorse per i settori che non sono stati coperti dai primi decreti emanati per fronteggiare l’emergenza coronavirus come ad esempio la filiera del libro. Ha inoltre prospettato la possibilità che, oltre ai musei, che dovrebbero riaprire il 18 maggio a condizione che siano in grado di rispettare le prescrizioni, possano aprire i battenti anche cinema e teatri, specificando:“nel settore della cultura c’è una distinzione. Un conto sono i musei per i quali stiamo lavorando perché possano riaprire e un altro conto è “affrontare il tema dei luoghi affollati, all’aperto o al chiuso. C’è, però, una grande creatività, molti teatri stanno studiando le misure per rispettare le prescrizioni. Anche in questo caso devo dire che riapriranno musei, cinema e teatri, probabilmente in date diverse a seconda delle condizioni. Ma oltre ai musei, riapriranno nelle condizioni di sicurezza, anche cinema e teatri. Dobbiamo andare prudentemente ma in fretta verso questa direzione”.
“Stiamo chiedendo misure nuove – ha continuato il titolare del Dicastero di via del Collegio Romano – che sono convinto ci saranno, per i settori che non sono stati coperti dalle risorse d’emergenza dei primi decreti: penso alla filiera del libro, alla filiera dei grandi eventi musicali, ai concerti, alle mostre, ai musei privati, ai festival. Un fondo che consenta di intervenire dando sostegno almeno fino a quando non potranno ripartire”.