ROMA – La Cista Borgiana, splendido manufatto rinvenuto nel corso del Settecento nel territorio di Palestrina, l’antica Praeneste, è tornata a casa, grazie al progetto del Ministero della Cultura “100 opere tornano a casa”, voluto dal ministro Dario Franceschini per valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico italiano, conservato nei depositi dei luoghi d’arte statali, e per promuovere i musei più piccoli, periferici e meno frequentati.
Il reperto è arrivato a Palestrina dai depositi del Mann – Museo Archeologico Nazionale di Napoli – il 23 febbraio. Ad accoglierlo erano presenti il sindaco di Palestrina Mario Moretti, la Direttrice del Museo archeologico Nazionale di Palestrina Marina Cogotti, il direttore Regionale musei del Lazio Stefano Petrocchi.
Il manufatto – come spiega una nota del Mic – appartenne per un periodo a Ennio Quirino Visconti, prima di entrare a far parte della collezione del cardinale Stefano Borgia. Alla morte del Borgia, con la vendita della collezione da parte del nipote Camillo, la cista confluì insieme ad altre opere nel Real Museo Borbonico, l’attuale Museo Archeologico di Napoli.
La cista dunque torna, dopo duemila anni, nel luogo in cui fu creata per accompagnare nell’ultimo viaggio, insieme alle suppellettili che certamente conteneva, una sconosciuta donna prenestina.
La cista andrà ad arricchire la Sala delle Necropoli al secondo piano del Palazzo Colonna Barberini, sede del Museo archeologico Nazionale di Palestrina.