ROMA – Un reportage dantesco, composto da venti immagini, spesso accompagnate daiversi della Divina commedia a fare da didascalia. E’ la mostra del fotoreporter Massimo Sestini, inaugurata sabato 3 ottobre nella palazzina Gregoriana del Quirinale. Un’iniziativa inserita nell’ambito delle celebrazione per il 700/mo anniversario della morte del Sommo poeta.
L’esposizione accoglie i visitatori, virtuali a causa del Covid, con le due ante in tarsia lignea di Palazzo Vecchio, opera di Giovanni da Maiano e Francesco di Giovanni, detto il Francione, su disegno del Botticelli, datate al 1480, raffiguranti Dante e Petrarca con un volume in mano. Sono storicamente collocate tra la Sala delle Udienze e la Sala dei Gigli, ambienti deputati alla rappresentanza del potere cittadino.
Il reportage di Sestini dedicato a Dante va invece dalla natia Firenze a Ravenna, dove sono conservate le sue spoglie, passando per la sorgente dell’Arno sul monte Falterona e toccando anche Venezia, Roma, Verona e il castello di Poppi, per scoprire quanto il volto del poeta continui ad accompagnare le nostre vite. Grazie a un’asta telescopica, sormontata da una fotocamera leggerissima, il visitatore può arrivare all’altezza della statua di Dante in una piazza Santa Croce deserta a causa del Covid. Un drone fotografa invece l’artista Enrico Mazzone intento a realizzare l’opera lunga 97 metri, ‘Divina Commedia’, all’interno del mercato coperto di Ravenna. Non mancano poi scatti di liceali alle prese con le terzine dantesche e opere di street art che celebrano con creatività il grande genio della letteratura.
Spiega Sestini: “La sfida è stata capire fin da subito come avrei potuto scatenare emozioni fotografando luoghi dove Dante ha vissuto, dove viene ricordato, dove si suppone sia passato e immortalando boschi, fonti e palazzi citati nella Commedia”.
Per Sergio Risaliti, consulente artistico della mostra, “La grandezza di Dante travalica il tempo. Il volto del genio, con i suoi lineamenti immortali, vive nelle rappresentazioni artistiche del passato e del presente, dal portale ligneo rinascimentale che presentiamo in mostra alle foto di Massimo Sestini, che ci offrono una nuova prospettiva sulla geografia dei luoghi danteschi“.
“Dante è di tutti – ha sottolineato il sindaco di Firenze, Dario Nardella – e ci auguriamo che questa mostra possa portarlo in altre città d’Italia e anche al’estero, come veicolo potente di un messaggio che parla ad ognuno e nel quale ognuno può riconoscersi”.
L’obiettivo della mostra, ha spiegato l’assessore fiorentino alla Cultura, Tommaso Sacchi, è quello di “portare la voce e l’anima di Dante anche fuori dai confini dell’Italia”.
“Con questa mostra – ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini – celebriamo Dante nel Palazzo del Quirinale, in attesa delle centinaia di iniziative sparse sull’intero territorio nazionale, cosi come all’estero, che faranno del 2021 un anno dantesco pienamente partecipato che sta suscitando l’interesse di associazioni, scuole, università, accademie e semplici cittadini, impegnati in una gara di idee e proposte per celebrare i settecento anni dalla sua morte. Oggi sono tutti idealmente rappresentati qui, nella casa degli italiani”.
La rassegna è corredata da un libro fotografico che raccoglie in oltre 40 scatti l’intero lavoro di Sestini dedicato a Dante.
Il progetto, proposto dall’Associazione Mus.e, è stato sviluppato con la collaborazione del Comune di Firenze e dei Musei civici fiorentini, con il sostegno dei ministeri per i Beni culturali e degli Esteri e con il supporto di Enel come sponsor ufficiale.
La mostra, a causa del Covid, sarà visitabile in maniera virtuale sui siti www.palazzo.quirinale.it; www.comune.fi.it; www.museifirenze.it. A fine ottobre si trasferirà a Firenze e si aprirà al pubblico, nell’ex refettorio del complesso di Santa Maria Novella, sede del futuro Museo della lingua italiana. Quindi, dal gennaio del 2021 verrà ospitata nelle principali capitali straniere.